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Moratti: “Calciopoli? Bugie e volgarità, dovevo chiedere i danni. Essere paragonati alla Juve…”

Moratti: “Calciopoli? Bugie e volgarità, dovevo chiedere i danni. Essere paragonati alla Juve…” - immagine 1
Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti, tra cui l'inviato di FcInter1908 Daniele Vitiello
Marco Astori Redattore 

Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti, tra cui l'inviato di FcInter1908 Daniele Vitiello, a margine dell'evento "InterOttanta". Queste le sue parole: "Report? Io non l'ho vista la trasmissione, oggi ho avuto qualche rimasuglio: mi è sembrato in assoluto che sia la volontà di qualcuno di tirar fuori un vecchio sogno. Anche piccole bugie, che non so se sono perdonabili nella vita: si può far finta di niente e tiriamo avanti. Mi ha infastidito la volontà di mettere a pari la situazione dell'Inter con quella della Juventus piuttosto che di altre squadre, non era così.

Moratti: “Calciopoli? Bugie e volgarità, dovevo chiedere i danni. Essere paragonati alla Juve…”- immagine 2

Quando ti comporti normalmente e sei accusato invece da chi non si comporta bene della stessa cosa per cercare di mettere tutto insieme, questo ti dà molto fastidio. Piccole bugie? Sentivo solo come vengono ricordate le cose: sono cose da poco. E' una mancata di classe totale, una notevole volgarità. Lasciamo stare. Chiedere i danni? Non ci ho mai pensato, forse ho sbagliato e bisognava essere aggressivi (ride, ndr).

L'Inter di oggi? Non mi è mai capitata questa differenza tra campionato e coppa, avevamo un rendimento più normale in Serie A e magari agli ottavi in coppa. E' strana come situazione, bisogna veramente ripulirsi dall'intossicazione del campionato per presentarsi e fare una partita pulita col Benfica, cosa che ha già fatto in Portogallo. La mediocrità? Mi chiedevano come mai ci fosse meno critica a quest'Inter. Quando hai obiettivi più importanti, sai che puoi essere criticato con più facilità. Quando invece parti con obiettivi più dubbi, giochi su una forma di mediocrità e hai meno rischio di contestazione: anzi quello che viene di buono è positivo.

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Il futuro? Sono cambiati i termini economici, sapevamo che le grandi squadre sarebbero finite in mano a dei gruppi o fondi. Quindi non c'è più la famiglia: non deve essere negativa come cosa, ti consente di meno di programmare. Bisogna vedere progettualmente quanto tempo si prefiggono questi nuovi proprietari delle società. Inzaghi? Sapete benissimo che non avrei resistito a 11 sconfitte, assolutamente no. Derby in semifinale? C'è certamente voglia di rivalsa, nel 2003 finì con due pareggi e uno dei nostri sbagliò un gol facilissimo: c'è voglia. Dall'altra parte ripetere quell'emozione e quel fastidio forse no.

Tornare al presidente classico? Pensando alla quantità dei soldi che ci vogliono, non vedo con facilità questa soluzione: una famiglia può intervenire scelta dal fondo per gestire, ma è difficile. Un duo Moratti-Pellegrini? No, è difficile: per quale motivo? Thiago Motta? Era un giocatore molto intelligente e lo sta dimostrando come allenatore: sta dimostrando quello che era da giocatore, pragmatico e intelligente e che punta al risultato. Conte o Mourinho bis? Sono favorevole ai cambiamenti che portano speranza, quindi certamente sì. La squadra non è depressa, i risultati sono sconfortanti: in Champions poi sono bravi quindi benissimo".

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