00:47 min

copertina

Pandev: “All’Inter facevo pure il terzino, ho vinto tutto. Su Mou, Benitez e quel gol al Bayern…”

Marco Astori

Le parole dell'ex attaccante dell'Inter ai microfoni di Sportweek

In una lunga intervista rilasciata al settimanale Sportweek, l'ex attaccante dell'Inter Goran Pandev è tornato sul suo periodo in nerazzurro dove ha vinto tutto, ma non solo: "Ho sempre attaccato e difeso, all’Inter facevo pure il terzino... Al Genoa quest’anno ho iniziato da trequartista: nella mia posizione è fondamentale correre, chiudere gli spazi, marcare il centrocampista basso avversario. Mi diverte giocare da trequartista, ho più libertà, ma è vero anche che siamo più scoperti, lo abbiamo visto contro il Sassuolo, quando abbiamo preso 5 gol... Da seconda punta certamente corro di meno e posso guardare di più la porta".

A proposito di intelligenza: ha ragione Sacchi, criticando Balotelli, a dire che conta più quella dei piedi? E Balo è un giocatore sopravvalutato o non ha ancora trovato l’allenatore giusto?

"Io non so se Balotelli sia sopravvalutato, so che è stato con me all’Inter per due anni e ho visto in lui una qualità che hanno in pochi. Il problema è che il tempo passa e lui non riesce a esprimere quello che potrebbe".

Domani sfida una parte importante del suo passato, la Lazio. Prova più nostalgia di quegli anni o del periodo trascorso all’Inter?

"All’Inter ho vinto di più, ma la Lazio mi ha fatto crescere, mi ha fatto giocare nelle partite importanti, con la Lazio ho esordito in Champions. Poi per la questione del rinnovo del contratto il rapporto si è rotto, ho fatto sei mesi fuori rosa, ci siamo lasciati male, ora quando torno la gente mi fischia e mi dispiace, perché finché sono rimasto lì ho dato il cento per cento. Il 2009 fu un anno assai difficile, poi a gennaio passai all’Inter e vinsi tutto: campionato, Champions, Coppa Italia. Mourinho?  È uno alla mano, che dice le cose in faccia. Se gli dai tutto, ti aiuta, ti consiglia, ti difende fino alla morte".

Benitez lo ha avuto sia a Milano che a Napoli: a suo giudizio ha raccolto meno di quanto meritasse?

"Mah, con Benitez non ho avuto un grande rapporto. Era uno che se pure facevi due gol in una partita, era capace di lasciarti fuori per le tre successive. Poi a fine anno ti chiamava nel suo ufficio e diceva: vieni, ti faccio vedere quanti minuti hai giocato".

L'amico del cuore all’Inter?

"Dejan Stankovic: quando arrivai aiutò tanto me e la mia famiglia".

La partita indimenticabile giocata con l’Inter?

"Troppo facile: la finale di Champions. Il sogno di ogni bambino".

Il gol di sempre con l’Inter?

"Quello che ci permise di passare agli ottavi di Champions l’anno dopo aver vinto la coppa. Segnai al 90’ il 3-2 in casa del Bayern, dopo aver perso 2-1 in casa".