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Perisic, Brozovic, Ranocchia: dall’addio alla nuova storia nerazzurra. Con loro l’Inter…

Marco Macca

Dovevano partire, sono rimasti per riprendersi l'Inter: saranno loro l'arma in più di Spalletti?

Una valigia chiusa, sospirando, fra rimpianti e occasioni mancate. Tra soddisfazioni e sorrisi velati da vette raramente raggiunte e picchi arrivati come pioggia d'estate. Un orizzonte, quello nerazzurro, sempre più lontano, piano piano meno nitido e più sfocato, a ricordare le onde di un calciomercato condito dalla follia. I tifosi divisi: chi pronto a dare un'altra chance, chi sul punto di dare il suo benservito. Poi, però, quelle stesse onde sanno tornare indietro, e cambiare prospettive, realtà, futuro e strade. Il mercato ha sempre le sue vie: serve capire le sue vie tortuose, e lasciarsi trasportare a piccoli passi.

Ed ecco che, dopo aver chiuso la valigia, l'Inter ha riabbracciato giocatori che ormai sembravano destinati a proseguire la loro carriera altrove. Addio a San Siro e alla Curva Nord? Neanche per sono. Ivan Perisic, Marcelo Brozovic, Andrea Ranocchia e Yuto Nagatomo. Quattro nomi per quattro occasioni. E chissà, magari, per motivi e caratteristiche diversi, le armi in più di questa stagione per Luciano Spalletti.

PERISIC - Per settimane Perisic è stato corteggiato in maniera quasi asfissiante dal Manchester United. Josè Mourinho non faceva che chiederlo alla sua dirigenza. Si sa, lo Special One non sbaglia troppo facilmente giudizio. Mou si era innamorato della corsa, della capacità di saltare l'uomo, della progressione e della prepotenza fisica dell'esterno croato, attratto (anche legittimamente) dalla possibilità di giocare la Champions League e dal lauto stipendio offertogli dai Red Devils. L'Inter, però, ha saputo resistere e respingere assalti che non hanno mai raggiunto la cifra richiesta: 55 milioni di euro. Un muro nerazzurro eretto per proteggere uno dei talenti più limpidi della rosa interista, anche su comando del generale Luciano Spalletti, che ha pregato fino all'ultimo di non dover rinunciare a un'arma potenzialmente devastante. Il rinnovo è alle porte. Come cambia in così poco tempo il destino.

BROZOVIC - Sul finire della scorsa stagione, tutti o quasi avrebbero scommesso sulla sua partenza. A volte svogliato, con atteggiamenti che il più delle volte non sono piaciuti al popolo dell'Inter. Eppure, nel corso dell'estate, le luci attorno a Marcelo Brozovic si sono via via affievolite fino a spegnersi. Poche richieste, per la maggior parte poco concrete. Spalletti non ci ha pensato troppo su, il comandante di Certaldo è uno che guarda alle cose concrete. E allora eccolo subito in campo, Brozovic, nel match contro la Fiorentina, alla prima di campionato. A San Siro. Che lo aveva fischiato, e che attende di rivederlo al massimo.

RANOCCHIA - A proposito di fischi. Andrea Ranocchia non ha passato momenti facili con la maglia nerazzurra addosso. Bistrattato, criticato senza sosta, spesso considerato come il principale dei mali dell'Inter. E' rimasto con la valigia chiusa fino all'ultimo istante di mercato, tra il desiderio di un'occasione da protagonista (soprattutto in Premier) e la prospettiva di giocarsi ancora una volta le sue carte a Milano. Le sue qualità, mostrate nella prima parte della sua carriera, non sono certo svanite nel nulla. Serve la giusta fiducia per entrare nel cuore dei tifosi dell'Inter, che sanno come abbracciare chi ha il nerazzurro nel cuore. Di certo, con una difesa che ha la coperta corta, avrà l'occasione di gridare forte il suo nome. Finalmente.

NAGATOMO - Yuto Nagatomo è un altro che era pronto a partire e che spesso è stato duramente criticato dal popolo nerazzurro. Spalletti, però, lo ha sempre apprezzato, anche per la sua riconosciuta professionalità. E, alla prima giornata, in attesa del miglior Dalbert, gli ha subito affidato le chiavi della fascia sinistra. Un attestato di stima da custodire gelosamente, per costruire una stagione tutta nuova, sognando e lavorando. I tifosi nerazzurri non chiedono altro.