Gioca Jovic o Gimenez?
"Non ve lo dico, non lo sanno neanche loro".
Il trofeo cambierà il senso di questa stagione?
"Di sicuro un trofeo fa piacere, sarebbe una soddisfazione per i tifosi all'interno di un'annata difficile. Sembriamo arrabbiati ma dentro abbiamo un piacere enorme di affrontare il Bologna in finale: non c'è paura, ma voglia di titolo".
La frase "Poi parlerò io" è una promessa o una minaccia?
"Né una né l'altra".
Come sta Leao?
"Bene, è a disposizione. Anche loro però hanno ritrovato dei giocatori: Ndoye, Holm, Odgaard... Penso anche Ferguson giocherà. La squadra è sempre più importante di qualsiasi individualità".
Vede un gruppo più forte?
"I ragazzi credono in quello che facciamo e l'importante è quello. Certo, i risultati positivi aiutano sempre ma io ho la consapevolezza di avere un gruppo che sa di non poter solo parlare ma dover fare i fatti. Se abbiamo rimontato tante partite è anche grazie a chi usciva dalla panchina, questo è il gruppo e l'unione. Io sono tranquillo, spero di vedere questo in campo anche domani, dal primo minuto".
Quanto vi manca per arrivare al vertice?
"Non voglio ridire tutte quelle scuse che i tifosi non vogliono ascoltare: loro vogliono i risultati. Siamo in un club storico, non dobbiamo pensare a molto alto se non a vincere questa Coppa Italia. Contro una squadra che ha fatto un campionato molto positivo e un allenatore abituato a questo tipo di partite. Il Bologna è molto competitivo".
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