
Così San Siro che ne ha viste tante e lo sa, dice: "Mi chiamano la Scala del Calcio, i miei gradini hanno spinto in alto i vostri sogni. I miei ragazzi... Alcuni di voi li ho visti crescere, altri tornare. Il vostro boato mi ha travolto. E ho tremato. Tanto che mi pareva di crollare. È solo calcio dice qualcuno. E allora provate a spiegarla un'emozione così. Noi siamo il nostro passato. Lottiamo anche per chi ha scritto la nostra storia. Ma ora è tempo di raccoglierle queste forze. Anche quelle che vi sembra di non avere più. Ci sono lacrime da ripagare. Incubi da scacciare. Noi sappiamo come si fa. Senza paura. Ven oltre le idee di giusto e sbagliato c'è un campo. Il nostro campo. Vi aspetterò laggiù, urlando contro il cielo, come sappiamo fare noi. Perché certe notti si vivono solo qui. Ragazzi, adesso ci sono io con voi".
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