editoriale

Il primo giorno di scuola

Non è ancora una certezza, ma quasi. La seconda giornata di campionato dovrebbe avere regolare svolgimento. The show must go on. Va bene lo sciopero, va bene i diritti dei calciatori, va bene (quasi)  tutto. Ma le cose che pesano sono altre. Le...

Sabine Bertagna

Non è ancora una certezza, ma quasi. La seconda giornata di campionato dovrebbe avere regolare svolgimento. The show must go on. Va bene lo sciopero, va bene i diritti dei calciatori, va bene (quasi)  tutto. Ma le cose che pesano sono altre. Le tv, per esempio. E i tifosi. Naturalmente non in quanto tifosi, ma in qualità di fruitori delle pay tv. Abbonamenti che tintinnano come monetine. Quindi molto probabilmente un accordo si troverà e la "battaglia" dei pallonari rimarrà relegata in quel livello di interesse generale che oscilla tra il totalmente indifferente e l'interessante per pochi. O più realisticamente pochissimi.

Dicevamo che si tornerà a giocare, settimana prossima. Anche perché per i tifosi in astinenza da pallone un Fær Øer - Italia non può davvero essere considerato un pasto appetibile. Una squadra di carpentieri e falegnami contro gli ex-campioni del mondo e in tutto questo differenze stilistiche nemmeno troppo evidenti. No, per tornare a ragionare di calcio con la C maiuscola bisognerà aspettare le prime partite. I meccanismi ancora da rodare, un equilibrio da trovare al più presto, facce nuove da memorizzare.

Chissà se alla prima in campo ci si sente un po' come il primo giorno di scuola. Emozionati e un po' tesi. Ansiosi di fare bene e pieni di buoni propositi (che regolarmente dopo qualche giorno scivoleranno nella routine di sempre). Alcune facce nerazzurre nuove hanno un che di già visto, naturalmente. E all'Inter, ne sono consapevoli, dovranno alzare spesso la mano per farsi notare. Passato e futuro, come succede ogni anno, si annuseranno diffidenti per poi scoprirsi amici. Da quanto in fretta ciò accadrà dipenderà il nuovo concetto di squadra. Naturalmente il Gasp dovrà osservare, mediare e non solo. Da quanto mirato e deciso sarà il suo operato dipenderà il nuovo concetto di gioco. In mezzo le solite cose. Fortuna, motivazioni e (speriamo) felici intuizioni. Senza dimenticare la voglia di riscatto di alcuni nuovi arrivati. La buona volontà, si sa, vale più di mille lezioni imparate a memoria.