editoriale

Perdere l’onore

Dopo questo scoppiettante inizio di stagione è già ora di raccogliere i pezzi e voltare pagina. Bisogna al più presto cancellare il ricordo ancora vivo di quell’ultima Inter vista a Novara. Una squadra impaurita, senza punti di...

Sabine Bertagna

Dopo questo scoppiettante inizio di stagione è già ora di raccogliere i pezzi e voltare pagina. Bisogna al più presto cancellare il ricordo ancora vivo di quell'ultima Inter vista a Novara. Una squadra impaurita, senza punti di riferimento, allo sbaraglio. Una squadra che si stava arrendendo all'evidenza. Così non si poteva più andare avanti. Per tutto questo ha pagato, come succede spesso nel mondo del calcio, l'allenatore. Nella valigia piena di colpe che si è portato via Gasp erano state ficcate alla rinfusa anche le colpe degli altri. Un dettaglio sul quale l'ex-tecnico nerazzurro non ha particolarmente calcato la mano. A una squadra come l'Inter è difficile dire di no. Ma la prestazione richiesta non è banale. Inadeguatezza da una parte, indecisione dall'altra si è chiuso un capitolo che forse non si sarebbe mai dovuto aprire. Tant'è. Se esiste un modo per andarsene con dignità, beh quello di Gasp gli si avvicina molto.

Voltato pagina si cercava una nuova guida. La domanda era dove cercarla. Tradotto in termini realistici chi sulla piazza potesse essere interessato alla panca nerazzurra. E così in un batter di ciglia Gasp esce dalla scena nerazzurra e Ranieri prende il suo posto. Claudio, per la precisione. Un allenatore che non ha vinto moltissimo, obietterà qualcuno sulla scia di un certo portoghese. Ma un allenatore che sicuramente ha una vaga idea di come portare ordine in uno spogliatoio complesso. In questo momento l'unica cosa che l'Inter deve agognare è l'ordine. Per non vedere più quelle gambe tremolanti cedere il passo all'avversario. Per incominciare a ricostruire le partite da gesti automatici e semplici. Che profumano di sicurezza. Per la squadra e per i tifosi. Si possono perdere partite, senza per questo doversi vergognare. Ma non si può perdere l'onore. Quello, se manca, è dura andarselo a riprendere.