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Da Parma a Milano sono poco più di 120 km: una distanza di certo non proibitiva, un tratto di strada che si sta facendo particolarmente caldo. Non solo letteralmente, ma anche - e soprattutto - calcisticamente: ad aprire la via è stato Cristian Chivu, scelto come nuovo allenatore dell'Inter dopo l'addio di Simone Inzaghi.
L'esempio del tecnico rumeno potrebbe presto essere seguito da Ange-Yoan Bonny, attaccante francese sempre più vicino a indossare la maglia nerazzurra. E non è finita qui: da Leoni a Bernabé, dai fratelli Esposito a Keita, sono tanti i nomi che potrebbero infiammare l'asse Milano-Parma. A tal proposito Fcinter1908 ha contattato in esclusiva Luigi Apolloni, storico ex difensore dei ducali, nonchè giocatore con più presenze ufficiali con il club emiliano.
L'asse Milano-Parma è particolarmente rovente in questi giorni: dopo l'arrivo di Chivu sulla panchina dell'Inter, a breve potrebbe seguirlo anche Bonny. Come potrebbe inserirsi nelle dinamiche di un attacco che già prevede Lautaro e Thuram?
"Bonny è stato una scoperta importante per il Parma, è stato fondamentale sia per la promozione che per la salvezza. È un giocatore di grande forza, molto bravo anche tecnicamente. Non è una prima punta vera e propria: gli piace svariare, e fa della protezione della palla e dello scappare ai difensori le sue armi migliori. Secondo me è uno che con una punta al suo fianco, come successo al Parma con Pellegrino, può fare benissimo. Può essere una buona spalla per Lautaro che fa da prima punta, poi starà a Chivu valorizzarlo: se lo vuole fortemente è perchè vede in lui delle qualità importanti. Thuram preferisce attaccare la porta, Bonny è molto più bravo ad aprire gli spazi, è uno che viene incontro, a volte è lui stesso che va sulla fascia per il cross. Dovrebbe migliorare l'aspetto realizzativo: è un giocatore che la porta la vede, ma deve essere più freddo, non è ancora un goleador. Se riesce a sbloccarsi, secondo me diventa un giocatore da grande squadra. Ricordo la gara proprio contro l'Inter, nel primo tempo ebbe una grandissima occasione ma Sommer si oppose".
Lo considera pronto per il salto in una big? Ritrovare un tecnico conosciuto come Chivu potrebbe facilitare il suo ingresso in gruppo?
"Penso che sia maturato in questi anni e che si sia guadagnato la possibilità di andare in una grande squadra. Poi c'è il fatto di ritrovare un allenatore come Chivu, che già lo conosce, è in più potrebbe essere anche facilitato dalla presenza di uno come Thuram, francese come lui e attaccante come lui".
E parlando di Chivu: la scelta dell'Inter di affidare la panchina a un allenatore con poca esperienza ha fatto discutere.
"Fece discutere anche quando venne a Parma, quando diedero la panchina a un allenatore senza esperienza. Penso che abbia dimostrato di essere un tecnico capace, che può lavorare in Serie A. È chiaro che il salto dal Parma all'Inter è notevole, prima doveva pensare a salvarsi, ora deve pensare a vincere o quanto meno a gravitare in alta classifica. Ha però un vantaggio: conosce l'ambiente, e da calciatore ha vinto il Triplete. Penso che tutto questo possa aiutarlo nel costruire la squadra e nel dare all'Inter un aspetto vincente. Poi si sa, nello sport solo uno vince... Ma l'Inter ha tutte le possibilità di giocarsela con Chivu in tutte le competizioni".
Fra Inter e Parma si parla tanto anche di un altro giocatore: parliamo di Giovanni Leoni. Da ex difensore, cosa ne pensa?
"I dati parlano per lui: è giovanissimo ma ha una grandissima personalità. Ha attenzione e forza fisica, pur essendo molto alto ha una discreta rapidità. Ha tutte le qualità per essere una promessa del calcio italiano, anche per la Nazionale, purchè non vada via dall'Italia: mi auguro che possa finire in una grande squadra e che possa proseguire qui il suo percorso. Non so se per lui sia meglio rimanere un altro anno a Parma o andare subito via, ma ha tutte le carte in regola per avere un futuro importante. Penso abbia sbagliato solo una partita a Parma. Ricordo la gara contro il Napoli, dove fermò uno come Lukaku, un giocatore che per fermarlo te ne servono 2-3. E poi, ripeto, ha la rapidità per confrontarsi anche contro avversari più dinamici".
I rumors di mercato parlano di un interesse dell'Inter anche per i centrocampisti Bernabé e Keita.
"Bernabé non è stato molto fortunato quest'anno, ha avuto dei problemi fisici che lo hanno limitato tantissimo. È un giocatore di prospettiva e dalle qualità notevoli, può fare la differenza e quando ha giocato l'ha fatta. Ha personalità e grossa tecnica, può giocare davanti alla difesa così come trequartista, sa adattarsi a più situazioni. Keita l'ha dimostrato più tardi, all'inizio con Pecchia non era riuscito a inserirsi bene, poi con Chivu si è messo davanti alla difesa e con certi compiti si è fatto vedere. Ha una buona tecnica, sa far filtro e impostare il gioco: è stato un punto di forza del Parma di Chivu".
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