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Manca ormai pochissimo al calcio di inizio della finale di Champions League: l'Inter di Simone Inzaghi affronterà a Monaco il Paris Saint-Germain di Luis Enrique con l'obiettivo di riscattare la sconfitta rimediata due anni fa contro il Manchester City e di chiudere nel migliore dei modi una stagione che l'ha vista protagonista su tutti i fronti. Fcinter1908 ha contattato in esclusiva l'ex difensore nerazzurro Francesco Colonnese.
Tu hai già vissuto un momento simile, quando nel 1998 ti ritrovasti a preparare la finale di Coppa UEFA contro la Lazio: che sensazioni si provano in certi momenti?
"Grande emozione, grande voglia di portare a casa un trofeo e voglia di fare una grande gara, perchè sai che tutto il mondo ti guarderà. Una finale di Champions League è anche superiore a una di Coppa UEFA. L'importanza di una partita del genere crea in un calciatore un'adrenalina che ti porta ad avere una concentrazione ottimale, ogni minuto che passa non vedi l'ora che arrivi il momento di scendere in campo. Le ore che precedono la gara sono le più brutte, la concentrazione aumenta, la tensione aumenta, hai solo voglia che arrivi il calcio di inizio".
L'Inter in questa settimana ha avuto modo di lavorare per recuperare energie sia fisiche che mentali.
"È stato sicuramente importante avere un periodo di tranquillità per recuperare su tutti i fronti. La stagione è stata lunga e dura, adesso bisogna trovare tutte le energie nascoste per provare a portare a casa questa coppa".
L'Inter si appresta ad affrontare il PSG con la formazione tipo: pensi sia la scelta migliore?
"Sicuramente sì, è la squadra che dà più garanzie e più certezze dal punto di vista tecnico e di gioco. L'Inter con gli 11 titolari gioca a memoria, è giusto che siano loro a iniziare questa finale, anche se tutti devono essere pronti: ci sarà bisogno di tutti".
Il fatto che il PSG abbia un gioco molto simile a quello del Barcellona, fatto di possesso palla e attaccanti veloci, può essere un vantaggio per l'Inter?
"Vantaggio non lo so, è una finale e le squadre sono forti. Il PSG è una squadra che gioca a calcio e che non specula, pericolosissima in fase offensiva, ma allo stesso modo può lasciarti dei buchi. Sarà una partita molto bella e aperta, e l'Inter contro certi avversari può far bene, dimostrando di saper giocare".
L'Inter, da par suo, può contare su una maggior esperienza e su una grande pericolosità sui calci piazzati: potranno essere queste le armi da sfruttare a Monaco?
"Nelle finali sicuramente le palle inattive sono fondamentali, queste partite si giocano su episodi. L'Inter ha una struttura superiore al PSG, e quindi deve sfruttarla".
Per l'Inter è l'ultima occasione per chiudere la stagione con un trofeo.
"L'Inter ha fatto una grande stagione, e secondo me si merita questo trofeo perchè ha fatto qualcosa di eccezionale, soprattutto in Champions League. Avendo battuto Bayern Monaco e Barcellona, secondo me merita questo successo. In campionato ha forse lasciato qualcosa per strada, ma in Europa, contro le squadre più forti, ha dimostrato di meritare la vittoria".
Come vedi il confronto tra Inzaghi e Luis Enrique?
"Sono due allenatori bravi. Luis Enrique è arrivato in Italia ed è andato via molto presto, pensavamo come spesso accade qui che non fosse all'altezza, e invece ha dimostrato di essere molto preparato, una persona che ha lavorato molto bene, ha vinto facilmente il campionato e ora è arrivato in finale di Champions League, merito a lui. Sono due allenatori per certi versi molto simili, dal punto di vista caratteriale e calcistico: due persone molto umili, discrete, che si fanno apprezzare dal gruppo. Due grandi allenatori, sarà una finale aperta anche per questo".
Chi potranno essere gli uomini decisivi?
"Confido molto in Thuram e Lautaro: sono giocatori cardine di questa squadra, giocatori importanti. Da loro l'Inter si aspetta una grande gara, presumo che saranno loro i giocatori che possano fare in mondo che la coppa vada a Milano".
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