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ESCLUSIVA Vecchi: “Dimarco ha l’Inter tatuata, la merita. Mi venne da ridere quando…”

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L'ex allenatore della Primavera dell'Inter ai microfoni di Fcinter1908.it: "Spero Vanheusden possa fare lo stesso percorso di Dimarco"

Daniele Vitiello

Il ritiro con la Feralpisalò è ormai nel vivo. Stefano Vecchi si è calato nella nuova avventura con l'entusiasmo e l'ambizione di sempre: "Abbiamo iniziato da qualche giorno e la sensazione è di avere a disposizione un bel gruppo in una società ben organizzata. L'obiettivo è quello di provare ad avvicinarci ai primi posti della classifica, riducendo il gap dello scorso anno. Vogliamo fare un buon calcio, permettendo anche ai giovani di giocare. Non ci precludiamo niente". L'ex allenatore della Primavera dell'Inter ha parlato in esclusiva ai microfoni di Fcinter1908.it di alcuni giovani che sono cresciuti anche grazie al suo meticoloso lavoro e che ora potrebbero compiere un ulteriore passo nel loro percorso di crescita.

A proposito di nuovi corsi e giovani da lanciare, Inzaghi all'Inter ha già espresso parere favorevole su Dimarco. Si prospetta una stagione molto importante per questo ragazzo.

"Credo sia il passaggio successivo per quello che ha fatto vedere fino ad ora. Ha bruciato le tappe da subito, si vedeva che fosse più pronto di altri. E' andato a giocare altrove proprio per questo motivo. Nel suo percorso via dall'Inter ha dimostrato di poter ambire ad essere uno dei giocatori della prima squadra nerazzurra, poi è chiaro che dovrà sudare e lottare per affermarsi. Non è facile dimostrare di essere da Inter, ma il suo percorso lo mette nelle condizioni di potersi giocare questa chance. E' grande merito suo, perché non sempre le aspettative su un ragazzo vengono confermate".

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Dà garanzie sia da terzo di difesa che da quinto di centrocampo?

"Nel settore giovanile si diceva che forse potesse fare soltanto il quarto basso. Poi ha giocato da quinto e a Verona ha fatto vedere di essere in grado anche di fare il terzo di difesa. Può fare tranquillamente più ruoli, ma è chiaro che bisogna tener conto delle sue caratteristiche. Non è un calciatore di un metro e novanta, ma legge bene qualsiasi situazione ed ha davvero un gran piede. Questo torna utile non solo sui calci piazzati, ma anche in fase di sviluppo del gioco. E c'è anche un altro aspetto da considerare..."

Quale?

"Questo ragazzo ha praticamente la maglia dell'Inter tatuata addosso. Mi veniva da ridere quando segnò contro l'Inter e lo avevano criticato per l'esultanza. Se c'è stato un interista vero in quegli anni nel settore giovanile nerazzurro è stato proprio Federico. E' cresciuto con quei colori nel cuore".

A Radu consiglia di restare da vice-Handanovic?

"Farebbe bene, provando a cogliere eventuali opportunità e dimostrare così di essere all'altezza della situazione. Di lui, Donnarumma e Audero si diceva un gran bene e non è un caso che siano arrivati tutti e tre ad alti livelli. Poi qualcuno ha avuto più fortuna di altri fino a questo momento, ma lui è davvero un portiere di grande qualità. Di sicuro non farà brutta figura, anzi".

Intanto Zinho Vanheusden si gioca una chance importante al Genoa.

"Spero Zinho possa fare lo stesso percorso di Dimarco e tornare per affermarsi in nerazzurro. Ha avuto purtroppo due infortuni importanti, altrimenti sarebbe stato titolare inamovibile allo Standard Liegi. E' molto giovane, ma altrettanto serio, di grande personalità e spessore. Non mi sorprende gli avessero dato anche la fascia da capitano. Spero abbia superato i problemi fisici, perché così avrà sicuramente modo di mettersi in evidenza. Sarebbe bello vederlo un giorno nell'organico dell'Inter".

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