REGULAR SEASON
—L’inizio di campionato è una marcia. Un 5-0 netto alla Sampdoria che apre le danze con grinta e poesia. Seguono il poker a Napoli, i due pareggi combattuti con Milan e Roma e una vittoria sofferta a Como. Quella di Piovani è una squadra che prende forma, si conosce e inizia a germogliare. Cambiaghi vola, Serturini e Wullaert mettono qualità, Polli si accende come un fuoco lento e continuo. Magull la mente, Karchouni il cuore e una solidità difensiva che diventa una certezza. Fino al giro di boa, le ragazze di Piovani restano attaccate alla vetta, con momenti di bellezza pura: come il 3-0 al Sassuolo, il 2-1 in casa della Roma, lo 0-3 alla Samp. Qualche inciampo c’è: la sconfitta a Firenze, il pari nel derby contro il Milan, la caduta contro la Juventus nel girone di ritorno. Eppure l’anima è lì, visibile: una squadra che non molla, che gioca insieme, che ci crede. I quarti di Coppa Italia sfumano contro il Sassuolo, ma non c’è tempo per avere rimpianti.
POULE SCUDETTO
—Nella Poule Scudetto, l’Inter fatica a carburare: ko a Roma, pari pirotecnico nel derby, caduta a Firenze. Poi, la scossa. La vittoria epica in rimonta nei minuti di recupero sulla Juventus, il 3-0 autoritario alla Roma, il trionfo per 4-1 nel derby di ritorno con un Wullaert formato Champions. Tutto si riapre. Tutto si gioca su pochi dettagli. L’ultima vittoria a Torino contro le bianconere è la ciliegina sulla torta, con il secondo posto che è ormai realtà. L’Inter chiude a -4 dalla Juventus, con 51 punti e una consapevolezza nuova: quella di potersela giocare contro tutte. E di aver conquistato una storica qualificazione alla Champions League con il sorriso, con la fatica, con il talento.
STORIE, NUMERI ED EMOZIONI
—Ci sono stagioni che restano per ciò che lasciano dentro: nomi, numeri, emozioni. Questa dell’Inter Women è una di quelle. Dentro ci sono le persone, le storie, i simboli. E i numeri, sì perché anche i numeri, a volte, sanno commuovere. La squadra di Piovani ha chiuso il campionato con la miglior difesa della Serie A: appena 26 reti subite. Segno di equilibrio, compattezza, spirito collettivo. Ma non solo. In avanti, 15 marcatrici diverse hanno lasciato il segno, a dirci che questo gruppo è più di un gruppo: è una sinfonia. La regina del gol è stata Tessa Wullaert, con 10 reti, spesso decisive, sempre eleganti. A illuminare la manovra ci ha pensato Annamaria Serturini, autrice di 7 assist: visione, tecnica, intelligenza pura.
E poi c’è una storia che vale tutte le altre. Una storia che commuove. Quella di Lisa Alborghetti: il capitano. L’anima silenziosa. L'obiettivo delle cento presenze con l’Inter centrate, poi il ritiro. Il suo passo ha accompagnato la crescita di un progetto che ora vola verso l’Europa.
Numeri che raccontano. Volti che emozionano. Una stagione che resterà. E che sarà solo l’inizio.
Gianpiero Piovani ha acceso la miccia, le ragazze hanno dato fuoco al motore. Una stagione di crescita, di determinazione e di emozione. Ora la Champions. Ora un altro viaggio. Ora una nuova pagina di storia.
(inter.it)
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