Anche il fisico: ora sembra durare di più.
«Considerando anche la Nazionale, ho già giocato 54 partite. Il turnover è necessario, lo abbiamo capito tutti perché giocare al massimo ogni 3 giorni una gara decisiva è semplicemente impossibile. Inzaghi non guarda in faccia nessuno nelle rotazioni e questa mentalità ci ha portato qui dove siamo. In generale, penso che anche nel fisico la mia maturazione non sia ancora completata, arriverò al top a 28-29 anni».
Ma la stanchezza si sente comunque o subentra l’effetto adrenalina per andare oltre?
«Sì, più si gioca e più ci si esalta. A inizio stagione avremmo firmato per essere in semifinale di Champions e Coppa Italia e primi in campionato. Certo, la fatica si sente, ma è così bello scegliere... di non scegliere. Ce lo siamo detti all’inizio dell’anno, volevamo provarci in tutto».
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