Rafa Benitez, doppio ex di Inter e Napoli, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport della nuova Serie A e dei temi caldi di calciomercato.

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Benitez: “Napoli favorito e Inter super potenza: Scudetto affare a due. Chivu e mercato…”
"Una partita infinita pure per l’anno prossimo. Lo scudetto, adesso, sembra un affare a due".
E quindi cosa dobbiamo aspettarci?
"Probabilmente, la solita sfida tra Napoli e Inter. In questo momento, quando mancano una due settimane alla chiusura del mercato, mi sembrano le squadre più complete. Qualche altro colpo potrebbe modificare lo scenario alle spalle di queste due grandi, che comunque restano le protagoniste annunciate".
Più Napoli o più Inter?
"Chi vince lo scudetto si ritrova sempre indicato come favorita, quasi per legge. Ed è giusto, anche in considerazione degli investimenti che hanno allungato l’organico di Conte. Però non bisogna dimenticare che per un anno intero quasi tutti abbiamo indicato l’Inter come una super potenza. Il valore dei calciatori non si è modificato, magari hanno un anno in più ma il discorso semmai vale anche per gli avversari: gli acquisti sono stati mirati, a me sembra che le condizioni per essere competitiva non siano cambiate. E quanto alle delusioni per aver perso scudetto e Champions in qualche modo, beh sarà già passata. Però Conte ha dodici mesi di suo alle spalle e ha saputo intervenire dove riteneva opportuno".
Sfida (quasi) alla pari, dunque?
"Un leggero vantaggio va assegnato al Napoli, per le cose che sappiamo: perché ha vinto ed è giusto; perché ha ancora Conte in panchina e ciò diventa obbligatoriamente un fattore; perché ha un’idea forte dal punto di vista calcistico e lo sta confermando con il mercato, pieno di scelte condivisibili. E poi c’è la continuità, un gruppo di sette-otto atleti che erano già in maglia azzurra con Spalletti. Sarà Napoli-Inter comunque".
Cosa manca a Chivu e all’Inter, invece?
"È complicato calarsi all’interno di una squadra senza farne parte. Ma la struttura dell’Inter è potente, l’attacco ha una sua consistenza internazionale. E poi sono state indirizzate operazioni in prospettiva: lo è Bonny, per esempio, che alle spalle di Lautaro e di Thuram può solo imparare in fretta".
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