04:14 min
fcinter1908 news interviste Bergomi: “Ruolo capitano indispensabile, ma non serve un solo leader. Nella mia Inter…”

news

Bergomi: “Ruolo capitano indispensabile, ma non serve un solo leader. Nella mia Inter…”

Andrea Della Sala Redattore 
Del ruolo del capitano e di come lo interpretava lui nell'Inter ha parlato l'ex difensore nerazzurro Beppe Bergomi

Del ruolo del capitano e di come lo interpretava lui nell'Inter ha parlato l'ex difensore nerazzurro Beppe Bergomi a La Gazzetta dello Sport:

Bergomi, quanto pesa il capitano del calcio di oggi?

«Tantissimo, è ancora più importante rispetto a quando giocavo io. Mi spiego: ai miei tempi le squadre erano formate soprattutto da italiani, l’ossatura era italiana e allora non è che ci fosse molto da spiegare. Oggi è molto diverso, il ruolo del capitano è fondamentale perché deve trasmettere senso di appartenenza, certi valori e il dna del club, perché non tutte le società sono uguali. Nella mia Inter avevamo sette-otto elementi che venivano dal settore giovanile, c’era un vissuto comune e una empatia che oggi non può essere data per scontata. Perciò avere un punto di riferimento riconosciuto è indispensabile e il ruolo va preso seriamente. Un mio allenatore diceva: essere capitano non significa solo scambiare il gagliardetto a centrocampo».

Lei che tipo di capitano era?

«Non inganni la mia loquacità per il lavoro che faccio ora. Ero un leader silenzioso che preferiva parlare con l’esempio. Un capitano deve essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. E poi c’è un aspetto da cui non si può prescindere: la disponibilità. Un capitano è per tutti, deve attrarre a sé le persone. Ricordo che all’inizio Bergkamp faticava un po’ a integrarsi e più volte l’ho portato a cena, cercando di coinvolgerlo anche fuori dal campo. Ma mi faccia aggiungere anche un’altra cosa».

Prego.

«Una squadra non può avere un leader solo. Diciamo che i capitani sono più d’uno. Nell’Inter lo erano Zenga, Ferri, Brehme, anche Nicola Berti con il suo stile. E soprattutto Matthaus. Io ero il capitano, lui il leader».

Il Milan ha scelto Maignan. Un portiere.

«Non è un problema perché in quel caso anche un giocatore di movimento può parlare con l’arbitro, così come non è un problema il fatto che sia straniero. Javier Zanetti è stato un grande capitano».