Con Paratici, naturale pensare ad Allegri.
"Se la volontà - che approvo - è quella di fare un Milan più italiano, direi di sì. Tra i nostri allenatori liberi sulla piazza Max è il migliore. È un vincente e conosce già Milanello, ma anche la squadra, per averla affrontata fino a un anno fa da avversario. Saprebbe, insomma, dove mettere le mani da subito".
Al Milan, però, i ritorni non hanno sempre portato bene. Sacchi, lei stesso... Come mai?
"L’idea che mi sono fatto è che in certi casi i calciatori pensino: 'Ah, è tornato lui, quindi possiamo rilassarci'. Io, poi, tornai forse troppo presto. Però poi ci sono anche le eccezioni: guardi Ancelotti al Real Madrid. Anche se con quei giocatori è un pochino più facile (ride ndr)".
Galeone, grande amico di Allegri, dice però che a Max la rosa attuale del Milan andrebbe più che bene. E che in un paio di anni, con piccoli accorgimenti, vincerebbe lo scudetto...
"Conosco bene Giovanni e penso si diverta un po’ a lanciare una provocazione. Le cose andrebbero viste da vicino, dall’interno. Allegri dovrebbe innanzitutto entrare nella testa dei giocatori, perché i problemi del Milan attuale sono tutti lì. Mancano i leader e non c’è uno zoccolo duro italiano a trainare gli altri. La mia impressione da fuori, poi, è che lo spogliatoio non sia del tutto compatto, che ci siano gruppi e gruppetti. Ecco, Max nel caso dovrebbe cominciare da lì".
C’è però chi pensa che il calcio di Allegri ormai sia superato.
"Max non si può discutere. Non sarà spettacolare, ma i risultati parlano per lui. E chi crede che il suo calcio sia antico, semplicemente non ne capisce molto di questo sport".
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