Domenica c’è lo scontro diretto con l’Atalanta: sarà partita da “fuori una”?
«Qualcosa sposterà senz’altro, vista la classifica. E sarà un test anche per gli uomini di Gasperini: ultimamente li vedo un po’ stanchi, meno briosi del solito. Soprattutto, dietro concedono più delle altre rivali in lotta per il titolo».
Anche l’Atalanta può concentrarsi solo sul campionato, come la Juve e come il Napoli. È l’Inter che ha tutto da perdere?
«Io capovolgerei il discorso: più obiettivi insegui, più alimenti la fame. L’ho toccato con mano negli spogliatoi delle grandi squadre che ho allenato: scegliere tra una competizione e l’altra non è un’opzione che i veri campioni possono contemplare. Il punto, semmai, è un altro».
Quale?
«A Napoli ho visto una Inter stanca, fisicamente provata da una stagione così ricca di impegni. E gli infortuni hanno complicato le cose. Questo è il momento in cui si misura la forza di una rosa: l’Inter resta la più attrezzata per imporsi alla distanza, ha alternative di livello in tutti i ruoli e adesso chi gioca meno ha il dovere di dimostrarsi all’altezza della situazione. Inzaghi può pescare risorse dalla panchina, a patto di non “inventare” troppo: bisogna ridurre al minimo gli esperimenti tattici».
Il Napoli è dietro ma dopo l’1-1 con l’Inter ci crede più di prima.
«E fa benissimo. Ha dominato l’Inter, ha sfoggiato tutta la sua forza e presto Conte recupererà i big infortunati. E quel pareggio ottenuto in quel modo, dopo un forcing così intenso, è una metafora di quello che può succedere da qui a fine campionato».
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