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Eppure nel finale la squadra di Inzaghi ha rischiato.
«Le è successo un po’ come alla Germania contro l’Italia: l’Inter si è rilassata troppo, cullandosi sul risultato positivo. E dopo il gol di Solet non è riuscita a riaccendere la luce. Perché il calcio non è come la corrente elettrica, non basta pigiare di nuovo l’interruttore dopo che hai spento. Credo lo abbia intuito pure Inzaghi, che si è innervosito con i suoi e poi si è fatto espellere».
Simone ci ha messo del suo con qualche sostituzione?
«Ha rischiato, soprattutto quando ha tolto Calhanoglu. Per sua fortuna Sommer ci ha messo una pezza e ha salvato il risultato. Bel portiere sia tra i pali che nella gestione della palla con i piedi».
A livello tattico, quale sarà la chiave della sfida?
«Le ripartenze dell’Inter. Se il Milan si dimostrerà fragile come a Napoli, difficilmente potrà reggere l’urto. I nerazzurri sono tornati a ribaltare il campo con velocità e qualità, quasi a occhi chiusi. I giocatori sanno cosa fare, l’allenatore ha le sue sicurezze. Al Milan mi pare che Conceiçao non possa dire le stesse cose».
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