fcinter1908 news interviste Castan: “Dopo il tumore Spalletti mostrò una foto del Frosinone: ‘Questo è il tuo livello'”

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Castan: “Dopo il tumore Spalletti mostrò una foto del Frosinone: ‘Questo è il tuo livello'”

Marco Macca Redattore 
Nel corso dell'intervista concessa al Corriere della Sera, Leandro Castan, ex difensore della Roma, ha affrontato anche temi molto intimi

Nel corso dell'intervista concessa al Corriere della Sera, Leandro Castan, ex difensore della Roma, ha affrontato anche temi molto intimi e delicati, come il tumore sconfitto negli anni scorsi, che ha inevitabilmente influenzato la sua carriera, anche in giallorosso. Non è mancato un aneddoto su uno scontro avuto con Luciano Spalletti. Ecco le sue parole:

Quando si è presentato il tumore, lei era all’apice della sua carriera.

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«Questa cosa mi ha fatto male. Pensavo che sarebbe potuta essere la stagione della consacrazione. Volevo vincere lo scudetto e conquistare la Nazionale. Poi tutto è finito. Ero disperato. “Perché io? Perché adesso?”, continuavo a domandarmi. La fede e la famiglia mi hanno salvato».

Dopo l’intervento com’è andata?

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«Appena sveglio sono scoppiato a piangere con mia moglie. Non ero morto. I mesi successivi sono stati difficili, dovevo imparare a vivere. La mia vita era cambiata. Anche nella quotidianità. All’inizio faticavo a prendere un bicchiere su un tavolo. O se mi guardavo i piedi non riuscivo a muoverli. Ma il vero problema non è stata la quotidianità, ma il calcio».

È stato difficile tornare in campo?

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«Ho in testa l’immagine del mio primo allenamento dopo l’operazione. Sono tornato a casa piangendo. Ricorderò sempre il momento in cui i preparatori mi avevano passato la palla. Avevo guardato il mio piede e il pallone. Volevo stopparlo con la suola, come piaceva a me. Ma il piede era rimasto fermo e la palla passata tra le gambe. Non avevo il controllo del mio corpo. Era terribile. Volevo tornare a essere quello di prima, non accettavo di non poterlo fare. Questo mi uccideva».

Gli allenatori come si sono comportati con lei?

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«Rudi Garcia mi ha sempre protetto, un secondo padre. Con Spalletti ho fatto più fatica. Ero rientrato dall’operazione. Prima della partita contro l’Hellas mi aveva chiamato in ufficio dicendomi che voleva rivedere il vecchio Castan. “Va bene, ma ho bisogno di giocare”, la mia risposta. Contro il Verona sono tornato titolare, giocando però una delle mie peggiori partite. Nei giorni successivi mi ha richiamato in ufficio, mostrandomi una foto del Frosinone. “Il tuo livello è questo, non puoi giocare qui. Tu con me non giochi più”. Mi è crollato il mondo addosso».

(Fonte: Corriere della Sera)