Motivazioni, ambizione, puntualità: potrei riassumerti con tre parole.
«C’è anche dell’altro, spero, l’ideale sarebbe riuscire a mettere insieme motivazioni, tattica, strategia, sensibilità... Arrivato al Parma ho dedicato molto tempo tanto al singolo quanto al gruppo, cercando di convincere i ragazzi che per farcela avrebbero dovuto assumersi delle responsabilità individuali. Le ambizioni sono importanti, bisogna darsi un obiettivo per evitare la routine e fuggire dalla mediocrità. La routine porta al fallimento. All’Inter riuscimmo a vincere in qualsiasi condizione con la personalità, le conoscenze, la mentalità, la responsabilità».
Due partite hanno caratterizzato il percorso verso la salvezza del Parma. Quelle con Inter e Juve.
«Con l’Inter fummo bravi a reggere dopo essere andati sotto di due nel primo tempo. Ho giocato sempre in grandi squadre impegnate su più fronti e so che il pericolo è il calo d’attenzione. Quando subentra è difficile riprendersi. Segnato il gol del 2 a 1 poi ne abbiamo approfittato».
La finale più importante attende l’Inter dopodomani.
«Ha fatto una grande stagione, c’è chi è pronto a considerarla fallimentare se perderà dal Psg. Lo trovo assurdo, l’Inter sia sul piano estetico, sia su quello dei risultati, è stata eccezionale, forse ha pagato l’ossessione del Triplete».
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