E invece è durato sei mesi, poi solo prestiti.
«Non volevo fare la riserva di Ronaldo. Quando ne parliamo ribadisco a mio fratello che sono stato stupido. Il bello è che nel 1999 andai a Piacenza… e non giocai».
Meglio a Napoli, no?
«Debuttai in un 1-1 contro il Bari nel 1995. Magia. Dopo la morte di papà ho sbandato un po’. Non avevo il controllore di casa, il punto di riferimento che da ragazzino, quando volevo uscire, chiudeva la porta e nascondeva la chiave sotto il cuscino. Per fortuna c’era mia madre. A volte gliela rubava e mi lasciava uscire. “Non farti sentire quando rientri”».
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