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Dimarco: “Per l’Inter darò il 120%, PSG forte come quel City. E Guardiola aveva detto…”

Alessandro Cosattini Redattore 
Federico Dimarco parla anche a Sky Sport nel Media Day ad Appiano Gentile: queste le sue dichiarazioni verso la finale tra PSG e Inter

Federico Dimarco parla anche a Sky Sport nel Media Day ad Appiano Gentile. Queste le sue dichiarazioni verso la finale tra PSG e Inter:

Federico, guardando sui tuoi social una delle prime foto che si trovano fa riferimento a quella finale di Istanbul. L'hai lasciata lì perché era un treno che volevi ripassasse e sul quale ricostruire delle nuove emozioni? Di fatto, una nuova possibilità di vincere la Champions?

“Ovviamente quella era la speranza. Ne ero quasi sicuro dopo i complimenti di Guardiola post finale, che aveva detto che l'Inter sicuramente nel giro di pochi anni sarebbe ritornata a giocarsi la Champions. Non pensavo onestamente così presto, però dopo il percorso che abbiamo fatto quest'anno, incontrando City, Arsenal, Barcellona e Bayern, sono convinto che ce lo siamo davvero meritati”.

Le avversarie sono state di altissimo valore, non che il percorso del 2023 fosse stato facile, però in questa edizione avete battuto tutte le più forti. Come scendete in campo? Quale consapevolezza avete dentro prima di questa sfida? È diversa da quella che potevate avere con il City?


“Penso che la consapevolezza che abbiamo acquisito da Istanbul sia, comunque, di aver fatto una finale contro il Manchester City, dove te la sei giocata alla pari e hai fatto una grande partita. Ovviamente rimane la delusione di aver perso. Però quest'anno, dopo il percorso che abbiamo fatto, abbiamo una nuova consapevolezza: di essere una squadra forte. Allo stesso tempo dobbiamo rimanere umili, perché incontriamo un avversario come il Psg altrettanto forte come lo era il City”.

Dove vai a trovare quelle energie positive che possono servire sabato? Nella forte delusione del campionato? O ti torna in mente l'istantanea di quegli istanti dopo il Barcellona, di quella gara vinta in rimonta, del sacrificio e di tutto quello che vi ha portato ad eliminare gli spagnoli?

“Quello dipende dalle situazioni, però mi hanno sempre insegnato che dalle grandi sconfitte nascono grandi vittorie. È successo due anni fa dopo Istanbul con il campionato del 2024. Io ragiono così. Andrò in campo dando non il 100%, ma il 120% per questa maglia. Perché è la seconda finale in tre anni, un qualcosa che non è mai successo nella storia dell'Inter. Resta qualcosa di unico e di speciale, sono veramente felice insieme ai miei compagni di rappresentare un’altra volta questi colori in un’occasione così”.

Abbiamo notato tutti, soprattutto nella prima mezz'ora col Barcellona, nel duello con Yamal sulla sinistra, di come aveste imparato dalla gara di andata. Da quella parte, più o meno, troverai un giocatore che all'Inter ricordano bene, come Hakimi. Che avversario è? Tutta la fase offensiva del Paris Saint-Germain che difficoltà vi può creare?

“Di certo non devo spiegare che tipo di giocatore sia Hakimi: conosciamo le sue qualità. È tra i terzini destri più forti che ci sono in circolazione. Loro andranno affrontati come abbiamo fatto sia con il Barcellona sia con il Bayern Monaco. Sono una squadra importante, ovviamente. Soprattutto singolarmente hanno dei giocatori che ti possono decidere la partita da un momento all'altro”.

So che per scaramanzia non dirai nulla, ma hai pensato a qualcosa per il post partita? Calhanoglu ha il braccio sinistro libero ma ha detto che non aggiungerà tatuaggi… Tu?

“Io onestamente non so nemmeno cosa farò domani (ride, ndr). Faccio fatica a pensare al post partita, guardo giorno per giorno per migliorare la condizione e farmi trovare al meglio per la finale”.