Andava d’accordo con il Mago Helenio?
—«Beh, insomma, non era facile. Io avevo il mio carattere e lui il suo. Il Mago era tosto, erano tutti tosti. Ragazzi, parliamo della Grande Inter».
Coppa dei Campioni. Il debutto?
—«Assieme a Bedin nel dicembre 1964 a Bucarest. Ero riserva di Jair, ho giocato con il 7 al suo posto, abbiamo vinto 1-0 e il gol l’ho segnato io, passaggio di Bobo Gori, anche lui riserva. Poi altre due partite con i Rangers, ma ho saltato il Liverpool e la finale con il Benfica».
Era in tribuna con l’accendino acceso?
—«C’erano tante luci e io ho sofferto. Volevo giocare. Una finale è una finale. Ha segnato Jair, abbiamo fatto festa tutti, è stato bellissimo lo stesso».
Nell’altra finale, con il Celtic a Lisbona nel 1967, era in campo. È andata male.
—«Tremendo. Nei quarti abbiamo battuto due volte il Real Madrid. Col Celtic siamo andati in vantaggio con un rigore di Mazzola. Ma eravamo stanchi, anche per il campionato. Sarti aveva parato l’impossibile, loro hanno segnato il gol della vittoria a pochi minuti dalla fine. Poi la caduta di Mantova e lo scudetto sfumato all’ultima giornata: stagione balorda, abbiamo perso tutto. Una sconfitta clamorosa, quel giorno è finita la
Grande Inter».
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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