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Esposito: “Devo ringraziare Chivu, mi ha fatto crescere. Tornare all’Inter sogno che si avvera”
Intervistato da Dazn, l'attaccante dell'Inter Pio Esposito ha parlato della sua gioventù, del periodo allo Spezia e del ritorno all'Inter
Molto legato a Castellamare di Stabia. Mi sono trasferito poi a Brescia per inseguire il sogno calcistico coi miei fratelli. Appena ho un attimo di tempo ci tengo a tornare dalla mia famiglia e dalle mie origini. Il nostro unico pensiero è sempre stato solo il pallone, ho un bellissimo rapporto con entrambi i miei fratelli. Con Salva essendo stati insieme per due anni a Spezia ci sono stati anche dei bisticci. Con Seba parliamo sempre del nostro percorso calcistico. Tutti e tre ci diamo la spinta per andare più forte.
All'Inter a 9 anni. In U19 con Chivu, dopo sei mesi in cui non stavamo andando bene il mister mi ha dato la fascia di capitano. È successo a Cagliari quando mancava il capitano, ho fatto tripletta e me l'ha lasciata fino a fine campionato. Responsabilità che mi ha fatto diventare grand,e non smetterò mai di ringraziarlo per questa opportunità.
Due anni a Spezia indimenticabili, fondamentali per la mia crescita. Ho fatto esordio e primo gol tra i professionisti, ringrazio mister D'Angelo, molto importante per me, così come i compagni e tutte le persone. che mi hanno fatto prendere il volo e coronare il sogno di tornare a vestire la maglia dell'Inter.
Esultanza? Nata con mio ex compagno dello Spezia Kristov, ho avuto una trasformazione fisica molto importante e lui era il compagno con cui mi fermavo tutti i giorni in palestra dopo gli allenamenti. Ci specchiavamo e ho deciso di esultare come braccio di ferro. Mondiale per club migliore in campo, primo gol con la maglia dell'Inter faccio ancora fatica a realizzare questa cosa, un'emozione fortissima. Quando esulto c'è un momento in cui sono spaesato, emozione davvero fortissima. Tornare a vestire questa maglia è un sogno che si avvera. Numero 94? Il mio rione è denominato Ciceron 94, scelta è stata una dedica al mio quartiere.
Sogno di ogni bambino che inizia a giocare con un pallone, vestire la maglia della propria squadra del cuore e della Nazionale. Ora lo voglio realizzare e toccare con le mie mani.
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