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Nel tridente blaugrana da oltre 150 reti Lamine Yamal merita un capitolo a parte.
«Oltre al talento e la qualità che lo contraddistinguono, a me ciò che sorprende di più è la sua tranquillità, la maturità e la personalità con le quali gioca alla sua età. Ci stavo pensando l’altro giorno, magari quando sei giovane non stai lì a riflettere sulla responsabilità, su ciò che rappresenti, su quanto le tue prestazioni significano per i tifosi. Sei leggero, in campo pensi solo a divertirti. Ma la facilità con la quale Lamine Yamal affronta partite immense è impressionante. I suoi compagni dovrebbero imitarlo per come riesce a togliersi di dosso ogni pressione».
Chi vede come favorito per la Champions?
“Il Psg. Dopo aver sofferto in Europa nella parte iniziale della stagione viene da una serie di risultati molto positivi e fisicamente sta benissimo, però è difficile fare un pronostico».
E l’Inter?
«La mia speranza è che possa arrivare in fondo. I mezzi li ha».
Anche in campionato?
«Sì, può vincere il triplete ed è una cosa che mi rende felice per ciò che ho vissuto in nerazzurro e per il club. Tifo sempre Inter, porto con me grandi ricordi dei miei anni a Milano, abbiamo ottenuto grandi vittorie. Poi è ovvio che per vincere Champions, Serie A e Coppa Italia devi superare grandissimi ostacoli come il Barça, il Napoli che da agosto pensa solo al campionato e il Milan in coppa».
Ecco, il Milan: i suoi connazionali Fonseca e Conceiçao hanno avuto diversi problemi.
«E quale allenatore non li ha? Parlo da osservatore esterno, ma penso che se c’è una certa instabilità in società il primo che la nota e la paga è l’allenatore».
Prima di affrontare l’Inter il Barça ha la finale di Copa del Rey contro il Madrid.
«Impegno durissimo. È un Clásico, e vale un trofeo. Arrivano alla finale con stati d’animo differenti: il Barça meglio del Madrid, ma partita apertissima».
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