Allegri porterebbe conoscenze ed esperienza, cosa potrebbe invece offrire il Milan a Max?
«Massimiliano ha ancora una gran voglia di farsi vedere, ha un desiderio di rientrare pazzesco. Negli anni precedenti ha rifiutato offerte incredibile dalla Premier o dal Psg. I dirigenti francesi chiamarono addirittura me perché lo convincessi ad andare! Non ci fu modo. In Arabia gli offrivano ponti d’oro e lui niente. Cerca una sfida stimolante e ama la Serie A, il Milan può offrirgli tutto questo».
Max andrebbe convinto con un ricco mercato?
«Niente affatto. Già a inizio campionato mi diceva che il Milan era un grande gruppo, una squadra dove poter lavorare bene. Tecnicamente è una formazione di alto livello. Ha super giocatori: non è mica facile trovare un centrocampo con Reijnders e Fofana. In pochi li hanno. Max farebbe bene per tantissime ragioni: sono convinto che in un paio d’anni rivincerebbe lo scudetto. Basterebbero al limite un paio di innesti, ma poca roba e senza svenarsi».
Leao sarebbe un “allegriano”?
«Rafa è un giocatore con qualità stratosferiche. Peccato che non abbia continuità e che non sia facile da gestire. Ma credo che allo stesso tempo sappia farsi voler bene, e con Max tutti i giocatori più “difficili” hanno sempre avuto un grande rapporto. Da Rabiot a Pogba con cui giocava anche a basket: erano i suoi pupilli. Max e Rafa non avrebbero problemi di comunicazione. Quando è tornato alla Juve Allegri ha conservato l’identità di un tempo. Al Milan farebbe lo stesso, senza dover ribaltare niente».
Anche per lei è un Milan già competitivo?
«Vediamo Maignan se torna il grande portiere di un tempo. I difensori non mi dispiacciono, soprattutto Pavlovic: ha forza e voglia, se gli insegni a giocare può fare la differenza. Ha ragione Max: è una squadra che si sistema in fretta».
E con Ibra?
«Ci sono stati vecchi screzi, cose che nel calcio si risolvono in un attimo».
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