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fcinter1908 news interviste Ganz: “Passaggio al Milan? Insultato anche dagli amici veri. All’Inter avevo un sogno. Domani…”

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Ganz: “Passaggio al Milan? Insultato anche dagli amici veri. All’Inter avevo un sogno. Domani…”

Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 
Intervistato da Sportweek, Maurizio Ganz ha parlato del suo passaggio dall'Inter al Milan e ha detto la sua sul derby di domani

Intervistato da Sportweek, Maurizio Ganz ha parlato del suo passaggio dall'Inter al Milan e ha detto la sua sull'attesissimo derby in programma domani sera. "È stata la società a mandarmi via. Nell’Inter c’erano Ronaldo, Zamorano, Recoba, più Moriero e Djorkaeff. Io sarei rimasto, non è stato possibile. Mi volevano il Milan e il Lecce. Sono andato al Milan ed è scoppiato un casino. I tifosi mi consideravano un traditore".

Nel suo libro El segna semper lü, scritto con Tiziano Marino, ricorda: “Mi hanno insultato anche gli amici veri”.

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«Sì, purtroppo. Amici, non tifosi, gente con cui fino alla sera prima andavo fuori a cena. Persone che credevo vicine e che invece mi hanno pesantemente offeso, solo per aver cambiato maglia. Giorni molto tristi. Mi chiamavano al telefono, mi insultavano e riattaccavano. Nonostante questo, nonostante il male subìto, non ho mai pensato “chi me l’ha fatto fare?”. In nerazzurro avevo un sogno e quel sogno mi era stato rubato. Il Milan mi ha dato l’opportunità di tornare a inseguirlo. Io ho solo accettato».

Poi arriva il derby di Coppa Italia e…

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«Dopo 23 giorni, una delle serate più difficili della mia vita. Gioco titolare, vinciamo 5-0 e faccio gol, il secondo. Savicevic semina il panico sulla fascia, Sartor nel tentativo di fermarlo mi passa la palla, un assist. Metto dentro di piatto, in diagonale. I tifosi del Milan si mettono a cantare: risegna semper lü.»

Ha chiesto scusa ai tifosi interisti?

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«No, ho esultato. È successo quello che mi ero immaginato tutta la settimana. La Curva Sud, quella dei miei nuovi tifosi, è esplosa e io mi sono messo a correre come un pazzo, muovendo le braccia, saltando e urlando. È stato uno sfogo, un’esultanza forse esagerata, ma ero pieno di rabbia, semplicemente non sono riuscito a trattenerla. Non ce l’avevo coi tifosi nerazzurri: mi hanno voluto bene e questa è una cosa che non potrò mai dimenticare. Quella corsa è stata una liberazione. Ero attaccante professionista, vivevo per fare gol. Ho giocato due anni e mezzo all’Inter e due al Milan. E quando ne fai uno in un derby, a San Siro, senti dentro qualcosa di diverso, un respiro magico...».

Lei ha detto: Ronaldo è il più forte di tutti…

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«Il Fenomeno. Non dimenticherò mai i tre mesi nei quali ho giocato con lui, i più belli della carriera. Il nostro Ronaldo, assieme a Messi e Cristiano, CR7, è stato tra i più grandi degli ultimi anni. C’erano volte in cui mi dicevo: no, questa giocata non gli riesce. Ma lui stupiva tutti, noi e gli avversari. Quante botte prendeva, però quanto ci divertivamo. Io mi adattavo a lui, facevo anche l’esterno destro»

Dopo la sosta, riecco il nuovo derby. Inter prima, Milan secondo. Dove e come lo vivrà?

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«In tv o a San Siro, abito lì vicino. E sarà, come sempre, emozionante. Io lo vivo come quando giocavo, intensamente. E seguirò con ansia e attenzione i miei colleghi attaccanti».

Preferenze?

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«No. Interesse e ammirazione per Lautaro e Leao. Fanno la differenza e divertono».

(SportWeek)