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Hernanes: “Inter tappa importante, ma era in fase di transizione. Zanetti e Cambiasso…”
Hernanes, ex centrocampista dell’Inter, ha parlato a "Storie di Serie A" su Radio-TV Serie A con RDS.
Il soprannome Profeta?
“Il mio soprannome deriva dalle interviste in Brasile. Citavo proverbi, passi della Bibbia e un giovane giornalista di un quotidiano locale scrisse per la prima volta “il profeta” riferendosi a me. Da lì tutti iniziarono a chiamarmi così”.
Sul ruolo:
“Il ruolo di trequartista, istintivo, con dribbling e tiro, è quello che mi ha dato maggiori soddisfazione. La visione più ampia del calcio lo ha avuta però quando ho iniziato a giocare regista basso. Sono sempre riuscito ad adattarmi in base alla situazione e alle esigenze degli allenatori. Nasco calciando con il piede destro. A 11 anni mi sono messo in testa che volevo diventare mancino e ho iniziato ad allenarmi solo con il sinistro, ecco perché ho acquisito questa capacità di fare tutto in campo con entrambi i piedi”.
L’esperienza all’Inter:
"Sono andato all’Inter in una fase di transizione del Club, ma è stato comunque un passaggio importante. Ho giocato con Zanetti, un esempio unico, a 40 anni si allenava con una passione incredibile. C’era Cambiasso, giocatore di un’intelligenza tattica impressionante e tanti altri compagni di grande qualità.
Roberto Mancini:
“Roberto Mancini aveva una mentalità vincente. “Facciamo il mestiere più bello del mondo. Lavoriamo con professionalità e non dimentichiamoci di divertirci”. Le sue parole mi caricarono molto. Ho gioito quando ha vinto l’Europeo con l’Italia. Persona stupenda e grande allenatore”.
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