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fcinter1908 news interviste Ince: “Bravo Inter a dare fiducia a Chivu. Akanji top, nessuno come me: forse l’unico…”

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Ince: “Bravo Inter a dare fiducia a Chivu. Akanji top, nessuno come me: forse l’unico…”

Ince: “Bravo Inter a dare fiducia a Chivu. Akanji top, nessuno come me: forse l’unico…” - immagine 1
L'ex centrocampista di Inter e Liverpool, Paul Ince, intervistato da La Gazzetta dello Sport ha analizzato il big match di stasera
Andrea Della Sala Redattore 

L'ex centrocampista di Inter e Liverpool, Paul Ince, intervistato da La Gazzetta dello Sport ha analizzato il big match di stasera:

Ince, quanto è speciale Inter-Liverpool?

«Molto speciale, mette a dura prova le mie emozioni: non siamo in tanti a poter dire di aver giocato sia per il Liverpool che per l’Inter. A Milano, però, è scattata una connessione che non ho mai provato, anche se pure a Liverpool mi sono sentito parte di una famiglia. Perdere il derby con il Milan, lo ammetto, mi ha deluso molto: avevo con me una buona bottiglia da stappare, mi è servita per consolarmi (ride, ndr ). La reazione, però, è stata immediata: l’Inter è nel momento giusto per decollare. Ma occhio al Liverpool, non pensate sia facile solo per il caos che sta vivendo...».

Ci spieghi meglio.

«Il Liverpool è una squadra assurda, stranissima, e per questo pericolosa: può segnare tanti gol e prenderne altrettanti da chiunque. Arne Slot ha gestito benissimo l’eredità di Klopp, ma nel frattempo sono arrivati nuovi giocatori, alcuni molto costosi, che devono ambientarsi e trovare il giusto equilibrio è un problema. Per anni la forza del Liverpool è stata la difesa: pochi gol concessi, pochissimi errori individuali. Adesso, invece, subisce molto per leggerezza, per mancanza di concentrazione».

Come è il caso Salah visto dall’Inghilterra?

«Molto delicato, parliamo di una leggenda del club. Le sue dichiarazioni hanno avuto un timing sbagliato, ma c’è qualcosa di molto profondo da analizzare. Peccato che non sia a San Siro, come Chiesa, che io ho sempre adorato: al di là di questa volta, non capisco perché Federico non giochi di più».

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Dell’Inter, invece, cosa le piace?

«È sicura di sé, ha una struttura chiara. Sono stati bravi i dirigenti a dare una chance a Chivu: tutti i grandi hanno avuto qualcuno capace di dare fiducia ai giovani. Amo molto Akanji, acquisto fantastico, e Dimarco, il migliore della stagione. Davanti Lautaro è uno dei top al mondo e Thuram fa movimenti intelligenti in area. Ecco, direi che l’Inter ha tutto: qualità difensiva, impianto di squadra, soluzioni offensive. Ma la battaglia si vince in mezzo».

E lì, a centrocampo, vede qualche... Governatore?

«Nessuno è paragonabile a me... (ride, ndr ). Sto scherzando, ovviamente. Calhanoglu dà ordine, ma forse quello che gioca con la mia stessa passione è Barella: vorrei solo vederlo segnare ancora più spesso. Anche il Liverpool ha giocatori top in mezzo come Gravenberch, Szoboszlai, Mac Allister: chi prende possesso della mediana, la spunterà».