-Cosa hai detto alla squadra prima dei tempi supplementari?
Che dovevamo crederci. Che avevamo giocatori in campo che ci avrebbero aiutati. Che dovevamo andare al di là della stanchezza. Perchè siamo arrivati a questa doppia sfida con tanti problemini. È stata una stagione lunghissima, faticosa, in cui abbiamo giocato a Capodanno, Pasqua e Natale. Siamo arrivati qui con tanti giocatori dubbi, ma che hanno messo tutto il cuore in campo. Frattesi ieri non ha preso parte alla rifinitura. C'erano dubbi sul suo impiego ma è stato determinanti. Nei quarti e in semifinale. Penso a de Vrij entrato a 13 minuti dalla fine, ha respinto 6 palloni. Tutti hanno dato una grande mano e avevo solo sei cambi e avevo ancora in panchina altri giocatori come Zalewski, Asllani e Arnautovic, pronti a dare una grande mano.
-La miglior partita della storia europea dell'Inter, forse la più bella gara mai vista a San Siro. Come Herrera doppia finale di Coppa dei Campioni, che momento è?
Una bellissima sensazione. Che è giusto condividere con tifosi e club. Emozionante. La Champions è stata molto più faticosa, 14 gare, una più difficile dell'altra, le ultime due del girone e ci siamo giocati il passaggio agli ottavi fino al 30 gennaio.
-Sette gol segnati al Barcellona: vinto anche attraverso il gioco...
Abbiamo sofferto all'andata e al ritorno, ma oltre i 7 gol abbiamo creato tante occasioni per segnare contro una squadra fortissima come lo era stato il Bayern. Arriviamo in finale con merito, sudore, tanto lavoro dietro. Giusto godersi serate così con tutti gli interisti.
(Fonte: FCINTER1908.IT, dall'inviato al Meazza Daniele Vitiello)
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