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Kallon: “All’Inter trattato come un figlio. Il 5 maggio e il derby di Champions…”

Fabio Alampi Redattore 
L'ex attaccante della Sierra Leone racconta alcuni momenti significativi della sua esperienza in nerazzurro

Mohamed Kallon, ex attaccante dell'Inter, nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha raccontato alcuni momenti significativi della sua esperienza in nerazzurro: "Sono andato via dalla Sierra Leone nel 1994 quando avevo 15 anni. [...] Io ho avuto determinazione e fortuna: un'agenzia mi ha portato in Libano, mi sono messo in luce e da lì sono andato in Svezia. È stata dura, ma non mi sono fermato di fronte alle difficoltà. Dalla Svezia dovevo andare in Germania. Il mio agente mi ha portato in Italia e sono finito all'Inter".

Deve ringraziare qualcuno?

"Sandro Mazzola e Mario Corso sono stati fondamentali. E all'Inter mi hanno trattato tutti come un figlio, a cominciare dal presidente Moratti".

Allenatori più importanti?

"Colomba, Cuper, Zaccheroni, Deschamps. Grandi maestri. Ma non si finisce mai di apprendere".

Torniamo in Italia. I ricordi migliori.

"Il gol per pareggiare contro la Juve di Zidane nel mio esordio con la Reggina. Con Possanzini eravamo una grande coppia. E poi l'inizio del 2001-2002 con l'Inter: doppietta all'esordio col Perugia, 5 gol nelle prime 5 partite. C'erano Vieri, Adriano, Ronaldo, ma all'inizio i gol li facevamo io e Ventola".

Grande partenza, finale feroce.

"Il 5 maggio... Io che entro per Ronaldo qualche minuto dopo il gol del 4-2 di Simone Inzaghi… Che tristezza. Faccio fatica a parlarne. Nel 2002 e nel 2003 ho vissuto le mie tre delusioni più grandi".


Ne mancano due.

"La seconda se la ricordano tutti: ritorno della semifinale di Champions contro il Milan. 0-0 all'andata, segna Shevchenko, entra Martins per Recoba, poi io per Crespo. Oba segna, io ho la palla della finale, Abbiati fa una parata assurda, e mi ritrovo la foto nello studio del mio agente di allora, Vigorelli, che era anche l'agente di Abbiati. Che beffa".

E la terza delusione?

"Luglio 2003, con la nazionale andiamo a giocare in Gabon, se vinciamo ci qualifichiamo per la Coppa d'Africa: 2-0 per loro e addio al torneo. La Sierra Leone non c'è più tornata fino al 2021".