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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, in occasione degli Awards, il capitano dell'Inter Lautaro Martinez ha parlato del suo momento e di quello della squadra
Lautaro, alla fine Chivu l’ha convinta a sorridere?
«Ma no... Guardate che io quando non lavoro sono una persona allegra. In campo però, anche in allenamento, divento serio perché mi concentro».
In partita sembra persino nervoso.
«Ognuno ha il suo carattere. Quando salgo sul pullman e fino a che non torno a casa io ho un solo obiettivo: vincere e fare il bene della squadra».
A proposito, la sconfitta contro il Liverpool ha complicato il vostro cammino europeo.
«Siamo delusi ma non arrabbiati. Perché se perdi per un errore dell’arbitro, c’è poco da fare. Ci dispiace aver buttato via tutto per un’ingiustizia: se dovessero fischiare i rigori per ogni trattenuta, non si giocherebbe mai».
Avete superato lo shock della finale di Monaco?
«Sì: le sconfitte, anche se fanno tanto male, ti fanno crescere. Io mi arrabbio tanto quando perdo ma bisogna considerare anche la bravura dell’avversario. Comunque siamo ripartiti. Magari qualche risultato non è stato positivo ma serve un po’ di tempo. C’è un nuovo allenatore, Cristian Chivu, che ci sta dando tanta energia. Da fuori forse non si vede ma noi sappiamo che stiamo crescendo di giorno in giorno».
Lei, Lautaro, sta bruciando un record realizzativo dopo l’altro, scalando le classifiche dei marcatori. Era mai stato così forte?
«Credo di no. E credo sia normale, dal momento che mi alleno ogni minuto per migliorare, per imparare qualcosa di nuovo».
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