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L’ex allenatore di Zalewski: “Inzaghi può schierarlo più avanti. E’ lì che darà il suo meglio”

L’ex allenatore di Zalewski: “Inzaghi può schierarlo più avanti. E’ lì che darà il suo meglio” - immagine 1
Intervistato da Europacalcio.it, Fabrizio Piccareta, ex allenatore di Zalewski, ha raccontato alcune caratteristiche del nuovo acquisto dell'Inter
Marco Macca Redattore 

Intervistato da Europacalcio.it, Fabrizio Piccareta, ex allenatore di Zalewski, ha raccontato alcune caratteristiche del nuovo acquisto dell'Inter. Ecco le sue dichiarazioni:

L’ex allenatore di Zalewski: “Inzaghi può schierarlo più avanti. E’ lì che darà il suo meglio”- immagine 2

"Se è vero che Mourinho da un lato gli ha dato continuità in prima squadra, dall’altro lo ha trasformato, e lo dico con il massimo rispetto, in un giocatore “triste”: antecedentemente al salto in prima squadra, Zalewski sapeva agire anche da centrocampista più interno nonché da esterno offensivo. Per dire, era più simile a Lorenzo Pellegrini, e come lui a volte tirava fuori dal cilindro colpi molto interessanti. Mentre con Mourinho, che lo ha impiegato in una maniera molto più difensiva, si è spesso trovato a limitarsi a fare il compitino. Zalewski sa fare e può dare molto di più, si è visto appunto proprio domenica".


Chissà, magari con Inzaghi potrebbe riprendere a giocare nei vecchi ruoli. Basta pensare a come ha saputo trasformare Calhanoglu.

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"Mi auguro per lui proprio questo, perché vorrebbe appunto dire che sfrutterebbe di più le proprie doti. Anche se, almeno in questi primi mesi, la vedo molto difficile dal momento che l’Inter lo ha preso proprio come vice Dimarco".

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Tra l’altro, da quello che si leggeva nei giorni scorsi, sembra che per scegliere l’Inter, Zalewski abbia rifiutato l’Olympique Marsiglia, dove avrebbe sicuramente avrebbe avuto più minutaggio.

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"Al Marsiglia avrebbe trovato De Zerbi, tecnico che stimo molto e che anche lui ne avrebbe esaltato al meglio le qualità. Ma l’Inter è al momento il miglior club italiano, non è così sorprendente la sua scelta, anzi è stata la più logica. In ogni caso, al di là di questo, era arrivato il momento di lasciare la Roma, dove era entrato da tempo in un loop negativo. Io ho amato tanto Roma e la Roma, ma una cosa che ho notato di quella piazza è che ad essere sempre e maggiormente nel mirino dei tifosi sono proprio i ragazzi romani e cresciuti nel viviaio. Penso anche a Pellegrini e Florenzi, solo a Totti e De Rossi è andata nel verso opposto".

(Fonte: europacalcio.it)