Gennaro Gattuso sarà il nuovo commissario tecnico dell'Italia. Fabrizio Lucchesi, direttore sportivo che ha lavorato con l'ex Milan a Pisa, lo ha descritto così in un'intervista a Tuttosport:


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Lucchesi: “Gattuso ti dà il cuore. Riduttivo pensare a lui solo come motivatore”
Alla Nazionale cosa può dare?
—«Chi lo definisce solo un grande motivatore, perché quando giocava era questo grande “cagnaccio” che mordeva gli avversari, esprime un giudizio limititativo. È un allenatore preparato, che studia, si aggiorna continuamente. Poi certo, senza dubbio l’aspetto caratteriale è importante nella sua personalità e io credo che in questo momento, per provare a ribaltare la situazione della Nazionale e dare una sistemata alla squadra, quella sia una qualità fondamentale. Poi in campo vanno i giocatori…».
...E l’Italia non ha a disposizione una generazione eccezionale.
«Purtroppo in questo ciclo generazionale non c’è grandissima qualità. A Luciano (Spalle tt i, ndr), che ho vis t o crescere come allena t ore da dirigen t e dell’Empoli, dissi che la Nazionale sarebbe stata il coronamento di una carriera eccezionale e che era un’oppor t unità che non si poteva rifiutare, ma che non era stato fortunato sotto l’aspetto della qualità dei giocatori. Lo stimo e lo ritengo geniale ma non è riuscito a trovare il bandolo della matassa».
Secondo lei cosa ha spinto Gravina a puntare su Gattuso?
«Penso che la scelta del presidente federale si sia fondata sulla ricerca del profilo umano adatto: Rino ha dentro di sé la capacità di entrare dentro ai giocatori e prendere loro il cuore. È quella capacità che permette a un allenatore di fare la differenza, portando i giocatori a dare il 110 per cento. Non è facile riuscirci, ma quando ci si riesce poi la squadra riesce a dare di più di quello che risulterebbe dalla somma dei singoli. Rino questa capacità ce l’ha molto marcata».
E forse è una capacità che in una Nazionale, dove il tempo per il lavoro tattico è poco, incide ancora più che in un club.
—«In Nazionale i giocatori non si allenano. Si scelgono e si gestiscono, non è che in tre giorni a Coverciano puoi migliorarli o dare schemi di gioco. Dai una filosofia, li gestisci e cerchi, ed è proprio quello che mi auguro Gattuso riesca a fare, di entrare loro dentro per spingerli a dare il massimo. Se c’è una speranza di recuperare questi Mondiali passa da questo».
(Fonte: Tuttosport)
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