Andiamo oltre i marcatori: c’è qualche nerazzurro da menzione speciale?
—«Potrei dire Barella, per la tranquillità e l’autorevolezza con cui gioca partite come quella di ieri o di Monaco, o Bastoni, o ancora Sommer, che ieri è stato determinante. Ma preferisco fare un applauso a tutto il gruppo. Comprese le riserve, ammesso che si possano definire tali. E ovviamente all’allenatore: Simone è eccezionale nella gestione, ha costruito un gruppo nel quale tutti lo stimano e lo rispettano. Ed è un tecnico capace di fare tesoro delle esperienze del passato. Per questo ho fiducia in vista di Bologna, partita difficilissima: tre anni fa abbiamo passato la palla al Milan proprio al Dall’Ara, sono sicuro che quella ferita darà la carica per vincere domenica».
Il filo nerazzurro con il vostro Triplete del 2010 si allunga alle semifinali: ora il Barcellona. Preoccupato?
—«Se devo essere sincero, lo ero di più prima di Inter-Bayern. Il Barcellona è una squadra piena di talento, con attaccanti incredibili, da Lewandowski a Lamine Yamal, capaci di segnare tanto contro le big. Ma è anche una squadra molto giovane. E penso che la maturità e l’esperienza dell’Inter aiuteranno Inzaghi».
E magari anche un altro ritorno da giocare a San Siro.
—«Sì, senz’altro, l’atmosfera ieri sera è stata da brividi come sempre in queste occasioni. Ma se l’Inter affronterà l’andata a Barcellona con lo stesso spirito di Monaco, potrà prendersi un gran bel vantaggio già il 30 aprile...».
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