"Motta allenatore? Non so cosa è successo alla Juve, non lo giudico. Thiago è stato uno dei giocatori più forti e intelligenti della storia. Con un tocco o un movimento ti metteva fuori gioco, all'epoca solo il Milan di Pirlo e Seedorf giocava nello spazio. Per un difensore, la cosa più bella era avere giocatori che ti davano l'appoggio"
"Mourinho e Inzaghi? Totalmente differenti, anche José creava empatia, era amico nostro ma veniva da un percorso differente. Con Inzaghi puoi crescere anche se non sei formato, al primo Chelsea Mourinho voleva giocatori pronti. Mourinho avrebbe più difficoltà nel far crescere un Asllani, è questa la differenza. Inzaghi e Conte? Giocano in maniera differente, ora prendono in mano la partita, con Conte era più contropiede con Lukaku devastante, forse contro le difese non avrebbe fatto lo stesso, col Milan massacrò fisicamente Romagnoli. Il gioco è totalmente diverso, Inzaghi ci ha messo la mano ma è stato intelligente, è arrivato, ha capito e ha cambiato, ci ha messo un anno e mezzo ma l'ha fatto. Ora vanno in campo e si nota l'identità"
"Rimpianti? Non ne ho, ho fatto tutto quello che ho voluto, ero in Inghilterra, ho scommesso con me stesso tornando a Perugia per poi andare in una grande squadra. Non ho rimpianti, ringrazio io i tifosi dell'INter. L'anno del Mondiale ho avuto grandissima fiducia di Lippi, se non avessi fatto quel Mondiale sarei andato al Villarreal, all'Inter non mi volevano più ma dopo il Mondiale è cambiato tutta la mia storia con l'Inter. Io sono stato vicino al Milan, era l'anno prima del Mondiale, stavo per andare poi rimasi grazie a Facchetti che mi diede fiducia. Lippi mi disse: 'Se ne giochi anche una ogni dieci verrai al Mondiale' e così ho fatto"
© RIPRODUZIONE RISERVATA