"Dalla panchina sono entrati giocatori come Serge Gnabry o Kingsley Coman. Dire che la rosa è troppo debole, come si è fatto spesso di recente, è semplicemente sbagliato", ha affermato il 64enne. L’unica vera lacuna, secondo lui, è "l’assenza di un secondo centravanti". Il vero punto di forza dell’Inter, a suo avviso, è stato invece "aver potuto lavorare per quattro anni con lo stesso allenatore. Questo ha portato a una stabilità che, alla fine, ha fatto la differenza."
Matthäus elogia Kompany
—Nonostante l’eliminazione, Matthäus ha parole di grande stima per l’allenatore del Bayern, Vincent Kompany:"Mi ha dato la sensazione che il vero spirito del Mia san mia sia tornato. Certo, ha commesso qualche errore – forse avrebbe dovuto schierare Thomas Müller titolare nella gara d’andata contro l’Inter – ma queste sono decisioni che diventano facili solo col senno di poi".
Il commentatore di Sky si dice comunque fiducioso per il futuro del Bayern, soprattutto grazie al lavoro di Kompany. È più critico, invece, nei confronti della dirigenza del club.
Obiettivo troppo ambizioso?
—Secondo Matthäus, però, l’obiettivo fissato dalla dirigenza del Bayern potrebbe essere stato fin troppo ambizioso:"Per tutto ciò che è successo negli ultimi anni, non si può semplicemente pretendere che il Bayern vinca la Champions League o addirittura centri il Triplete", ha spiegato in un’intervista a skysport.de.
E ha aggiunto: "Ci sono tantissime altre grandi squadre che sono uscite prematuramente. Dove sono Real Madrid, Manchester City o Liverpool in queste semifinali?", ha domandato provocatoriamente l'ex Pallone d'Oro.
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