“L’Inter è stata un’opportunità che ho voluto cogliere al volo. La dirigenza mi ha voluto, ma gli allenatori – prima Mazzarri poi Mancini – non hanno avuto fiducia in me. Non ho rimpianti, ma di certo mi è dispiaciuto per com’è andata: volevo vincere con l’Inter. O sicuramente dare di più: non ho avuto occasioni per dimostrare il mio valore. In squadra mi ero adattato bene: c’erano tanti sudamericani e si parlava spagnolo".
"E poi Milano è una bellissima città: nel tempo libero passeggiavo in centro con mia moglie o andavamo sul Lago di Como. Ma ho sofferto il salto dallo stile di gioco del Barcellona a quello tattico e difensivo della Serie A. Allora il club era in un periodo di ricostruzione. Ora è un’Inter diversa, con dimensione da big mondiale e una filosofia chiara dettata da un allenatore forte come Inzaghi. San Siro? L’atmosfera è spettacolare: ci ho giocato sia con l’Inter sia da ospite con in Champions, contro il Milan. I tifosi ti fanno volare, ti danno energia quando non ne hai più: l’Inter giocherà in dodici".
(Gianlucadimarzio.com)
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