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Moratti: “Follie per Yamal, ma anche per Acerbi: simbolo Inter. Inzaghi non lo credevo così”

Della folle impresa dell'Inter in semifinale col Barcellona ha parlato, intervistato dal Quotidiano Sportivo, l'ex presidente del club
Andrea Della Sala Redattore 
Moratti: “Follie per Yamal, ma anche per Acerbi: simbolo Inter. Inzaghi non lo credevo così”- immagine 1

Della folle impresa dell'Inter in semifinale col Barcellona ha parlato, intervistato dal Quotidiano Sportivo, l'ex presidente del club nerazzurro Massimo Moratti:

«Avevo vent'anni la notte di Inter-Liverpool 3-0, nel 1965. Ne avevo sessantacinque ed ero il presidente quando eliminammo il Barça di Messi nel 2010. Ma dovevo arrivare a ottanta per provare l'emozione incredibile dell'altra sera...»

Massimo Moratti, semplicemente, è l'Inter. Ha smesso di esserne il padrone, non smetterà mai di esserne tifoso.

«La Beneamata mi ha fatto il regalo di compleanno in anticipo, festeggio il 16 ma idealmente ho già soffiato sulle candeline con Marotta e Zanetti. Anche se ho rischiato l'infarto, immagino come tutti gli innamorati dell'Inter. È stata una sofferenza indicibile, ma è stato anche un atto di giustizia».

Tradotto?

«Sommando andata e ritorno, l'Inter ha avuto una cosa in più: è rimasta lucida anche quando tutto sembrava finito. Ci ha creduto sempre, anche sotto 3-2 a San Siro, in quel finale folle».

Se la aspettava una impresa del genere, dopo aver visto scivolare lo scudetto verso Napoli?

«Faccio prima a dirle che abbiamo visto e vissuto una cosa senza precedenti».

In che senso?

«Beh, una doppia semifinale di Champions che finisce complessivamente 7-6, senza andare ai rigori! E qualcosa di clamoroso, di enorme».

Pep Guardiola dice che partite così rendono il calcio immortale.

«Certo, ha perfettamente ragione, a prescindere dalla gioia di chi vince e dalla sofferenza di chi perde. Inter e Barcellona hanno mostrato il lato sublime del football, che mischia le generazioni abbattendo le barriere. Prenda quei due...»