“Il sorriso di Ronaldo quando segnò col Milan contro l’Inter mi ha dato un po’ fastidio (ride, ndr), ma lui non si faceva tanti problemi per essere felice. Il suo pianto contro la Lazio ha significato che magari con una maggiore convinzione quel giorno avremmo vinto“.
Moratti ha poi parlato di Champions League. “La Champions del 2010 è un pensiero allegro, è stato un momento di felicità per noi e per tutti i tifosi. Bisogna essere ben duri per non commuoversi a quel pensiero e credo di non essere l’unico che ci pensa ancora. La squadra di Inzaghi sta dando dimostrazione di un forte carattere, superiore a quello delle altre. Nel 2010, invece, non sono d’accordo con Cordoba: eravamo i più forti“.
Moratti ha poi ricordato Jair, ex Inter scomparso recentemente: “Jair aveva un gioco molto particolare, con una velocità e una fantasia fantastica. Faceva l’ala che è un ruolo che oggi si vede poco“. Poi, ancora sul triplete: “Il ricordo del 2010 è bellissimo sia di Madrid, che di Siena e della finale di Coppa Italia, ho ancora tanta riconoscenza“.
Infine, ha concluso parlando della semifinale giocata tra Inter e Barcellona e sul presente dei nerazzurri: “Sono le emozioni che ti portano un ricordo costante e bellissimo, anche quelle negative, che sono segno di un momento di vita e di qualcosa che non dimenticherai. Le similitudini tra le semifinali della nazionale e dell’Inter ci sono, perché la semifinale è un trampolino in cui si vede se sei forte o no. Inzaghi è già nella galleria dei miti nerazzurri. È da un po’ di anni che è all’Inter e ha già conquistato titoli importanti, oltre a due finali di Champions. Ha già scritto una storia importante, è bravissimo. Andare a Monaco? Per il momento non è in programma, poi magari capiterà“.
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