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«Con esperienza, concentrazione. L’aveva la mia Inter e ce l’ha anche questa. Me li immagino già Barella e gli altri: non vedono l’ora di scendere in campo e vincere. È il momento migliore, Inzaghi ha recuperato quasi tutti. Manca Lautaro, ok, ma è importante averlo al top per il Psg».
Chi decide stasera?
«Thuram e Dumfries. Veloci, vanno in profondità. Però insomma, questa è la partita di Marcus...».
Con la Lazio non è facile.
«Ha fatto una bellissima stagione, merita di andare in Champions. Anche loro hanno sofferto per gli infortuni, non dimentichiamoci che hanno giocato a tutta anche in Europa League. È una squadra ricca di qualità, penso a Isaksen, Guendouzi e Rovella. Baroni ha lavorato alla grande, è sottovalutato».
Si dice lo stesso di Inzaghi.
«Per Simone parlano i numeri, sono quelli di un top in Europa. La cosa più importante è che nell’Inter si vede la sua mano: giocano bene, si divertono e... vincono. Che in un club come l’Inter non è un dettaglio. E Inzaghi è perfetto, è stato un vincente anche da calciatore».
Una volta lei ha detto: “Mi ricorda Mourinho”. In che cosa?
«Per la gestione del gruppo: chi va in campo dà l’anima e si vede. Anche con Mou era così, per lui eravamo pronti a buttarci nel fuoco, le “riserve” anche di più. Conosco bene Simone, abbiamo giocato insieme alla Lazio, a lui sono molto legato: sa farsi volere bene da tutti e in questi anni lo vedo crescere sempre di più. Pensate sia facile durare così tanto sulla panchina di un grande club come Inter?».
Un altro ex compagno, Chivu, stasera proverà a fermare il Napoli. Come può riuscirci?
«Il Parma deve salvarsi, partite così si preparano da sole. Se Cristian riuscirà a salvare il Parma sarà un miracolo e ne sarei felicissimo. Diventerà un grande allenatore».
Ma lo scudetto chi lo vince?
«Non so. Se vincerà il Napoli, sarà un’impresa. Conte fa la differenza. Ma l’Inter non mollerà: noi vincemmo lo scudetto a Siena e 6 giorni dopo battemmo il Bayern. Daranno tutto in questi 180 minuti, perché dentro uno scudetto c’è una stagione intera: infortuni, squalifiche, sacrifici. A Monaco, poi, è la storia che chiama. Io e gli altri del Triplete ci saremo. È stata un’annata straordinaria, può diventare indimenticabile».
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