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Papà Inzaghi: “I giocatori lo adorano. Ecco cosa gli propose l’Inter. Lui disse ‘bravi, così…'”

Gianni Pampinella Redattore 
Intervistato da Repubblica, il papà dell'allenatore nerazzurro racconta come ha vissuto la semifinale di Champions Inter-Barcellona

«Il miracolo l’ha fatto Marina, mia moglie! È tutto merito suo se Simone e Filippo sono come sono». A parlare è Giancarlo Inzaghi, il padre di Simone intervistato da Repubblica.  "Gli amici mi chiedono come faccio a dormire con due figli così, e io mica lo so. Mi fanno divertire da quando avevano 16 anni, e io oggi ne ho 77. Sono stato proprio un papà fortunato", racconta al quotidiano.

E come fa a dormire?

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«Con una pastiglietta di Xanax da 0,50: l’ho presa dopo Inter-Barça, ma poi ho dovuto aggiungere nove gocce di Minias».

E ora la notte della finale?

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«Xanax, ma da un grammo».

Come sta, Giancarlo?

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«Fino a una certa ora di martedì sera, mica lo sapevo! Poi i ragazzi hanno dato l’anima per Simone, che se lo merita. Tre volte aveva chiesto a Lautaro: “Toro, te la senti?”. E lui: “Ma certo, mister”. Ha giocato con una gamba sola, e Frattesi si era allenato solo la mattina. Formidabili, e non sono neanche giovanissimi. Al completo non hanno paura di nessuno, se ne mancano un paio possono perdere con chiunque».

Che le ha detto Simone?

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«Che è la rivincita dell’esperienza. L’Inter gli aveva proposto: ti prendiamo due ventenni e tu li fai crescere. Lui ha risposto: bravi, così se non vinco il primo anno mi mandate via».

Quando vi siete sentiti?

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«Videochiamata dallo spogliatoio dopo sette minuti, Simone con la camicia aperta, tutto fradicio e senza voce, poi dalla macchina tornando a casa. E poi la mattina, con i due bimbi nel lettone perché non sono mica andati a scuola. Alle 9 aveva 411 messaggi da leggere sul telefono!».


Perché Simone è speciale?

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«È empatico, e i suoi giocatori lo adorano anche quando gli grida dietro. Era così anche con gli Allievi della Lazio. E i suoi centravanti spaccano: Immobile vinse la Scarpa d’oro».

Un’altra finale di Champions.

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«C’è chi mi dice: eh, quest’anno si può anche non vincere niente. E io rispondo: ma Simone ha già vinto tutto! Gli altri lo guardano in tivù, mi sembra. E l’Inter ha guadagnato 140 milioni, 15 solo dall’ultimo incasso. Una partita del genere non ci sarà mai più».

Giancarlo, lei andrà a Monaco?

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«Mai! Non posso abbandonare il mio divano portafortuna a San Nicolò: tapparelle abbassate, whiskino, una sigaretta, poter dire dei nomi a tutti perché tanto non mi sente nessuno. Le partite le vedo da solo, anche se a San Siro ho l’abbonamento in tribuna d’onore accanto a La Russa e al sindaco. Ci sarò andato tre volte».

(Repubblica)