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Pazzini: “All’Inter un po’ sfortunato, arrivai alla fine di un ciclo. Moratti…”

Giampaolo Pazzini
L'ex attaccante ricorda il suo periodo in nerazzurro tra il gennaio 2011 e il giugno 2012 in cui segnò 19 gol
Fabio Alampi Redattore 

Giampaolo Pazzini, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera: "Il debutto con gol era la mia specialità. Serie A, Nazionale maggiore, Under 21, Inter e anche al Levante, contro il Real di Ronaldo e Modric. Quell'emozione mi manca molto. Ha presente l'attimo prima del gol? Ecco. Ogni tanto ci penso".

Pazzini: “All’Inter un po’ sfortunato, arrivai alla fine di un ciclo. Moratti…”- immagine 2

Pazzini, in carriera si è sentito sottovalutato?

"A essere sincero, sì. Ci ho messo del mio, non sono mai stato un personaggio, non mi sono mai auto-sponsorizzato. Sono sempre stato lineare, ecco. Poco… 'pazzo'. Ma in alcune occasioni non ho avuto quel risalto che meritavo".

Il miglior Pazzini si è visto alla Sampdoria?

"Sì, ma anche nel primo periodo all'Inter e Milan, dove segnai 11 e 15 gol. In blucerchiato sono tornato a fare l'attaccante come dico io. Merito di Mazzarri. Dopo un paio di partite mi disse di restare davanti, di non andare in giro per il campo. Io ero uno che all'inizio giocava di squadra, scendeva a centrocampo per prendere il pallone e cose così, ma lui mi fece cambiare. 'Lascia i mediani, tu resta lì e la palla te la portano loro'. Nel 2010 siglai 19 gol".

Pazzini Inter

Inter e Milan, Moratti e Berlusconi.

"Due signori. Non esistono più persone così. Purtroppo in entrambe le occasioni sono stato un po' sfortunato, essendo arrivato alla fine di un ciclo. All'Inter finimmo secondi, mentre al Milan mi trovai bene con Allegri. Ho sempre apprezzato il suo modo di dirti le cose in faccia".