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Raphinha: “Vicinissimo a giocare Euro 2020 con l’Italia, ma il passaporto non arrivò”

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Il calciatore del Barcellona, che domani sarà a San Siro per sfidare l'Inter, ha svelato un clamoroso retroscena
Alessandro De Felice Redattore 

Ai microfoni di Isabela Pagliari, Raphinha ha rivelato un retroscena sorprendente riguardante la Nazionale italiana:

“Ero vicino ad accettare la convocazione in Nazionale italiana. Sarei dovuto andare agli Europei vinti nel 2020. Ero praticamente pronto. Mi chiamavano quelli della Nazionale italiana. Jorginho mi chiamava sempre. Lo staff italiano aveva questo progetto fantastico per me, qualcosa che mi aveva davvero colpito. Ma allo stesso tempo, in fondo, avevo ancora quell’un percento di speranza di poter indossare la maglia del Brasile. E per fortuna, il mio passaporto italiano non è arrivato in tempo!”.

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A confermare l’interesse della FIGC era stato anche Deco, oggi direttore sportivo del Barcellona e all’epoca agente di Raphinha: "Lo scorso anno ci fu un forte sondaggio della Federazione italiana", aveva dichiarato nel 2021. La Nazionale azzurra, infatti, stava puntando su giocatori oriundi come Jorginho, Toloi ed Emerson Palmieri, e tra i nomi emersi c’era anche quello di Raphinha, allora stella del Leeds.


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Il legame con l’Italia affonda nelle radici familiari: il padre Rafael Dias Belloli, detto "Maninho", è cittadino italiano, condizione che avrebbe permesso anche al figlio di ottenere il doppio passaporto. Tuttavia, il documento non arrivò in tempo utile e Raphinha non poté prendere parte al torneo vinto dall’Italia.