È vero che ha rifiutato un contratto di 6 mesi al Milan che poi ha scelto Conceicao?
"Non rispondo, le dico solo che in generale ho ricevuto proposte formulate in maniera tale da non farmi vacillare".
Cosa le è mancato di più?
"L'adrenalina. Poi il campo, la preparazione quotidiana della partita, il vissuto del gruppo. Mi piace tutto del calcio, tranne una cosa".
Quale?
"Il mercato: sembra la soluzione per risolvere ogni problema. Non si parla mai invece di come sviluppare il talento".
Chi la sorprende?
"Il Como di Fabregas mi intriga. Mi piacciono il progetto e la connessione che Cesc ha con la società. È stato un mio giocatore al Chelsea, un ragazzo molto intelligente. L'ho incontrato di recente e ci siamo scambiati impressioni sulla tattica, ha preso appunti. È umile".
Il suo rapporto con due presidenti vulcanici come De Laurentiis e Lotito?
"Aurelio forse è una persona più complessa, ma gli sarò sempre riconoscente per avermi fatto allenare la squadra per cui tifavo da bambino. Lotito è diverso da come appare: gli voglio bene ma le discussioni sono state frequenti nell'ultimo periodo. Dopo un secondo posto e la vendita di Milinkovic-Savic mi aspettavo rinforzi. Alla fine, avevo attaccato il mio malcontento alla squadra".
Come è andata veramente nel 2015: era fatta o no al Milan?
"Dopo il colloquio Galliani mi disse che la trattativa stava andando a buon fine. Ma poi non lo sentii più: secondo me il Cavaliere trasalì quando lesse una mia intervista dove dissi che non avrei votato Renzi perché troppo a destra come Berlusconi".
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