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Sarri: “Offerte? Ho bisogno di grande progetto. Vicino al Milan nel 2015, ma poi…”

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L'ex tecnico di Napoli, Juventus e Lazio ha parlato delle sue ambizioni a un anno dalle sue dimissioni dai biancocelesti
Fabio Alampi Redattore 

Maurizio Sarri, nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato della sua situazione dopo le dimissioni dalla Lazio nel marzo del 2024: "Offerte? Più di una e da continenti diversi, anche una ricchissima dall'Arabia. Nessuna proposta mi ha fatto scattare quel clic interiore per rimettermi in gioco".

Cosa serve per procurarle entusiasmo?

"Un grande progetto. Ho lavorato in squadre importanti negli ultimi 10 anni, ora spero di ricevere la chiamata giusta, così da far accendere la scintilla. Sennò sto fermo".


Sarri: “Offerte? Ho bisogno di grande progetto. Vicino al Milan nel 2015, ma poi…”- immagine 2

È vero che ha rifiutato un contratto di 6 mesi al Milan che poi ha scelto Conceicao?

"Non rispondo, le dico solo che in generale ho ricevuto proposte formulate in maniera tale da non farmi vacillare".

Cosa le è mancato di più?

"L'adrenalina. Poi il campo, la preparazione quotidiana della partita, il vissuto del gruppo. Mi piace tutto del calcio, tranne una cosa".

Quale?

"Il mercato: sembra la soluzione per risolvere ogni problema. Non si parla mai invece di come sviluppare il talento".

Chi la sorprende?

"Il Como di Fabregas mi intriga. Mi piacciono il progetto e la connessione che Cesc ha con la società. È stato un mio giocatore al Chelsea, un ragazzo molto intelligente. L'ho incontrato di recente e ci siamo scambiati impressioni sulla tattica, ha preso appunti. È umile".

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Il suo rapporto con due presidenti vulcanici come De Laurentiis e Lotito?

"Aurelio forse è una persona più complessa, ma gli sarò sempre riconoscente per avermi fatto allenare la squadra per cui tifavo da bambino. Lotito è diverso da come appare: gli voglio bene ma le discussioni sono state frequenti nell'ultimo periodo. Dopo un secondo posto e la vendita di Milinkovic-Savic mi aspettavo rinforzi. Alla fine, avevo attaccato il mio malcontento alla squadra".

Come è andata veramente nel 2015: era fatta o no al Milan?

"Dopo il colloquio Galliani mi disse che la trattativa stava andando a buon fine. Ma poi non lo sentii più: secondo me il Cavaliere trasalì quando lesse una mia intervista dove dissi che non avrei votato Renzi perché troppo a destra come Berlusconi".