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«Tanto, tantissimo. Giocare ogni tre giorni è fortemente condizionante. E la settimana del sorpasso che al momento sta decidendo il campionato è quella in cui l’Inter ha perso contro Bologna, Milan e Roma e che per me ne è stata l’emblema. L’Inter terminerà la stagione con 59 gare contro 41 le del Napoli, è come se avesse giocato un girone di ritorno in più. Una differenza enorme nella gestione dei giocatori».
Ecco, il fattore gli infortuni?
«Il Napoli, per aver affrontato solo il campionato, ne ha avuti diversi e con una rosa meno profonda dell’Inter. Conte è stato spesso costretto a piccole rivoluzioni tattiche ed è stato bravissimo a trovare sempre una soluzione. Quanto all’Inter, penso che nei primi 11 abbia pochi rivali, ma non sempre chi ha rimpiazzato i titolarissimi è riuscito a mantenere intatto il livello di performance».
Stasera chi avrà più pressione?
«Di poco, ma dico Napoli. Siamo in un’epoca in cui si gioca sempre sapendo il risultato dell’antagonista o sapendo che giocherà dopo, oggi invece si torna all’antico, con gli aggiornamenti dagli altri campi: la pressione salirà. Immaginate se l’Inter trovasse il gol prima del Napoli o viceversa...».
Il colpo di scena di questo duello scudetto che l’ha spiazzata di più?
«Il gol di Billing al Maradona all’87’ contro l’Inter. Il Napoli veniva dal brutto ko di Como e non vinceva da 4 gare, se avesse perso anche lo scontro diretto, peraltro in un momento tecnico delicato dopo la partenza di Kvaratskhelia, sarebbe stata una mazzata tremenda. Invece...».
Scelga una foto da copertina per il Napoli e una per l’Inter.
«L’abbraccio Lukaku-McTominay dopo Napoli-Torino, 24 gol e 20 assist in due: fotografa bene il Napoli di Conte. Per l’Inter il torso nudo di Acerbi dopo il Barcellona: è il Leone di Inzaghi».
Chiudiamo con un gioco: la sua top 11 di Napoli e Inter.
«Difficile, sono due grandi squadre e usano moduli diversi. Premetto che non sceglierò in base ai valori assoluti ma solo per la stagione: ad esempio, considero Calhanoglu il miglior regista d’Europa ma in campionato è stato fuori ben 9 volte e altre 3 ha giocato solo manciate di minuti condizionando la sua continuità di rendimento, come Acerbi che ha giocato solo la metà delle partite. Direi 4-3-3: Sommer; Dumfries, Di Lorenzo, Bastoni, Dimarco; Anguissa, Barella, McTominay; Thuram, Lukaku, Lautaro».
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