fcinter1908 news interviste Totti: “Roma, servirà l’elmetto. L’Inter la squadra più elegante. Due possono cambiare la gara”

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Totti: “Roma, servirà l’elmetto. L’Inter la squadra più elegante. Due possono cambiare la gara”

Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Francesco Totti ha parlato di Roma-Inter

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Francesco Totti ha parlato di Roma-Inter. L'ex capitano giallorosso ha ricordato anche alcune avvincenti sfide contro i nerazzurri. "Di sfide importanti con l’Inter ne ho giocati tantissime. So bene cosa vuol dire questa partita, soprattutto in un momento come questo, con la Roma prima in campionato".

Per l’occasione sabato sera la Roma dovrà mettersi il suo abito più bello...

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«Questa è una di quelle partite dove non servono giacca e cravatta, ma piuttosto sarà fondamentale mettersi l’elmetto. L’Inter probabilmente è la squadra più elegante del campionato, all’Olimpico ci sarà da lottare parecchio».

Chi sono i giocatori da una parte e dall’altra che possono decidere?

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«Sarò anche banale, ma Lautaro e Dybala sono sicuramente i due calciatori in grado di cambiare la partita. Questa, ma anche qualsiasi altra in cui vengono schierati. Solo che uno sabato è sicuro di giocare e l’altro ancora no... Ma se devo scegliere un giocatore su cui puntare per questo Roma-Inter io vado su un altro, in un altro ruolo del campo».

Su chi punterebbe allora?

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«Torniamo al discorso di prima, della necessità di mettersi l’elmetto. In campo ci sarà da lottare e allora in questi casi contano soprattutto i centrocampisti. E nella Roma ce n’è uno come Cristante con cui si va sempre sul sicuro. De Rossi aveva ragione quando lo disse qualche anno fa, ad avercene come lui... Bryan è calcisticamente intelligente e spesso sottovalutato. Ma in campo la sua presenza si sente, è uno di quei giocatori che ti dà sempre qualcosa in più, uno di quelli che non tira mai indietro il piede».

Intanto però la Roma arriva a questa sfida da capolista. Si può davvero sognare in grande?

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«È chiaro che la speranza è che possa continuare così fino alla fine. Il viaggio però è lungo e allora diciamo che spero in un red carpet lunghissimo. Ma aspettiamo prima di dare giudizi, siamo ancora all’inizio. Vediamo, dovesse restare tra le prime anche in primavera, a 7-8 partite dalla fine del campionato, allora si potrà anche sognare. Per ora è prematuro stabilire obiettivi di così alto respiro. Ma la squadra ha tutto per puntare almeno alla Champions League. Anche perché penso che l’obiettivo principale sia proprio quello».

Ai nerazzurri segnò forse uno dei gol più belli della sua storia calcistica.

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«Quello segnato a San Siro contro l’Inter è probabilmente il gol più bello della mia carriera, anche se ho molto a cuore anche quello realizzato a Genova, contro la Sampdoria. Penso siano le due reti più belle della mia vita, anche se sono due vestiti diversi, possiamo anche dire così. Uno l’ho fatto con le scarpe da ginnastica e uno con i mocassini, lascio a voi la scelta su quale preferite».

 

Quello ad Handanovic fu però un cucchiaio, un gesto tecnico che per lei strada facendo è diventato quasi un marchio di fabbrica.

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«Diciamo che per quel tipo di giocata sì che ci vogliono la giacca e la cravatta. Anzi, probabilmente anche lo smoking...».

(Gazzetta dello Sport)