"Sì, sembra davvero un sogno. Lo dico spesso: a volte i sogni si avverano. E per me è sempre stato un sogno vedere il Barça come una squadra capace di vincere tutto. E oggi siamo ancora in corsa, sia per la Champions che per la Liga. Ma resta comunque un sogno. Voglio restare con i piedi per terra: non abbiamo ancora giocato il ritorno. Mi concentro sulla partita di oggi, come dice Hansi: un passo alla volta. Ieri ho parlato con Deco e mi ha detto che la squadra è al 100% pronta per affrontare questa partita. E questo mi basta: siamo al massimo, c’è entusiasmo, c’è voglia, soprattutto da parte di giocatori come Yamal e altri che non hanno mai vissuto una partita di questo livello e che non vedono l’ora di scendere in campo.
Tu che vivi a contatto con la squadra, come li hai visti? Non solo a livello emotivo, ma anche fisico, perché servono entrambe le cose…
Ti rispondo con una frase di Pau Cubarsì: "Quando le gambe non ce la fanno, ci pensa lo stemma." Anche io mi affido a questo: quando mancheranno le gambe o lo stemma, ci sarà il cuore dei tifosi a spingerci. E sono profondamente convinto che ci porteranno fino alla finale di Monaco.
Che idea ti sei fatto dell’Inter?
L’Inter è una squadra tosta, piena di grandi giocatori. Se sono arrivati in semifinale è perché fanno parte dell’élite, sono tra le quattro migliori d’Europa. Sarà una partita durissima. Massimo rispetto per loro e per i loro tifosi.
Secondo te si deciderà tutto già oggi, o bisognerà aspettare il ritorno a Milano? Contro il Borussia, più o meno, ce l’eravamo già giocata qui…
È vero, abbiamo fatto una grande partita all’andata, ma poi al ritorno le cose si sono complicate. Sono due match: bisogna restare concentrati e pensare solo alla partita di oggi, che è quella che conta davvero.
Oggi a pranzo carbonara, giusto?
No no, oggi si va di botifarra con fagioli e crema catalana.
E chi è il favorito?
Oggi? Nessuno
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