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Vieri: “Inter, ok ai giovani ma con Lookman il discorso cambia. Calhanoglu? Solo Ederson”
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex bomber dell'Inter Bobo Vieri ha parlato della nuova strada che sta costruendo Chivu:
Com’è uscita l’Inter dal Mondiale per Club?
«Era ancora un po’ sotto effetto Monaco: a livello psicologico aveva ancora addosso quella botta, e l’ha sentita. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma pure dopo quella fiammata non devono smettere di pensare che sono forti. Altrimenti non sarebbero arrivati in finale due volte in tre anni».
Come vede Cristian Chivu?
«L’Inter voleva un allenatore giovane, con idee nuove: Chivu lo è, e le ha. Però gli servirebbe più tempo di quello che in Italia si concede di solito a Inter, Milan e Juve: spero glielo diano».
Chi le ricorda Pio Esposito?
«Nessuno, ancora. Ha fatto un bel gol contro il River Plate, ma lo abbiamo visto per mezza partita, dai... Non mi sentirete dire subito, come tutti, “Esposito qui, Esposito là...”: ha bisogno di allenarsi con dei campioni, di crescere. Forte è forte, soprattutto fisicamente: ha caratteristiche diverse da Lautaro e Thuram, potrà servire dare palla alta a lui, che sa creare pericoli, quando in area non ci saranno spazi. L’Inter fa bene a tenerlo».
E Bonny?
«Molto giovane, molto veloce: chi lo è così tanto, ha un’arma in più».
Ora che con lui e Sucic ha guardato ai giovani, l’Inter potrebbe completare il mercato puntando più sull’esperienza: giusto?
«Io andrei sempre più sui giovani, perché vanno sempre a duemila all’ora. A Miami ho giocato a padel con Nasser-Al-Khelaifi e mi ha detto una cosa che ne spiega tante: “Luis Enrique non vuole giocatori che abbiano più di 28 anni”. Io la penso come Luis Enrique. Però...».
Però?
«Però se l’esperienza è quella di Lookman, il discorso cambia: lui è uno che fa la differenza, cambia le partite. Uno come Lookman va preso sempre, se si può».
Calhanoglu è indispensabile per questa Inter?
«Secondo me sì. E comunque se vendi uno dei 3-4 top al mondo, devi prendere un pezzo grosso, sostituirlo bene. E se devo fare nomi, mi viene in mente solo Ederson».
Pensa ancora che la rosa migliore sia quella dell’Inter o questo Napoli iperattivo sul mercato...
«Posso sbagliarmi, ma oggi dico ancora Inter. Tanto più se dovesse arrivare Lookman. Fra un mese e mezzo, ne riparliamo. Di sicuro il Napoli sta facendo tanto sul mercato, l’acquisto di De Bruyne si commenta da solo: uno dei centrocampisti più forti degli ultimi dieci anni, e centrocampista è riduttivo. Potrebbe diventare favorito, ma lo era anche l’anno scorso l’Inter e alla fine hanno vinto loro. E ho un’altra curiosità: vediamo se davvero Conte fa così fatica in Champions».
Oggi si può dire che il Milan ha fatto ancora troppo poco?
«Reijnders è un centrocampista straordinario, Theo uno dei primi tre al mondo nel suo ruolo: hanno 45 giorni per sostituirli e dimostrare che non sarà un Milan più debole. Come è invece oggi, anche se ha preso Modric. È stata una partenza un po’ più lenta: work in progress . Troppo presto per giudicarlo, dunque lo metto in stand by : è giusto dare tempo a Tare, capire cosa riuscirà a fare».
A 26 anni, lei sarebbe andato in Arabia per 20 milioni all’anno?
«Me ne dovevano dare di più. C’è stato un momento, quando mi comprò l’Inter, che ero uno degli attaccanti più costosi al mondo, dunque venti sarebbero stati pochi: molti di più... (e ride forte). Comunque l’ho detto cento volte: io non giudico nessuno, ognuno pensa alla sua vita e alla sua carriera. Per vent’anni hanno giudicato me senza mai capirci niente... Ci sta che Retegui si sia sentito di andare via perché i soldi erano troppi: non c’è scelta giusta o sbagliata, in certi casi».
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