
«Penso anche che la partita sia il migliore allenamento possibile. E mi baso su tre esperienze, da giocatore, allenatore e ora dirigente. I giocatori sono l'ultimo anello di una catena. Lo staff tecnico deve preparare subito dopo la gara finita la prossima. I magazzinieri devono imballare e scaricare di continuo da una parte all’altra per permettere che sia tutto pronto per gli allenamenti. I massaggiatori e i medici che devono pensare a una tabella di lavoro per il recupero degli atleti. Il team manager che deve organizzare le varie trasferte, la logistica degli spostamenti. Ci sono tante cose e una società come l’Inter è certamente più abituata a gestire tutto questo. Diventa un ingranaggio dove le componenti funzionano in maniera automatica», spiega l'ex portiere nerazzurro.

«Tante partite a livello fisico incidono? Noi giocavamo circa 60 gare all'anno in tutto, un giocatore di alto livello ora ne gioca qualcuna in più. Dal punto di vista fisico è cambiata l’intensità, dicevo, ma sono cambiate anche le metodologie di recupero dei tempi e degli infortuni. Non è cambiata la concentrazione che viene richiesta. Se sei abituato mentalmente ad affrontare un certo tipo di gare, allora un numero alto di partite paradossalmente può favorirti», ha aggiunto.
Josep Martinez
—A Zenga è stato chiesto anche un suggerimento a Martinez che si è trovato a sostituire Sommer, per infortunio, in un momento delicatissimo della stagione e nella gara più importante. «Un portiere professionista deve farsi trovare pronto. Innanzitutto c'è la condizione mentale. Se sei al cento per cento fisicamente ma non sei concentrato cade tutto. Josep è stato fuori a lungo, aveva giocato solo una gara in Coppa Italia. Di solito quando si rientra da un lungo stop si dice che le prime due gare siano tranquille e poi dalla terza si fatica di più. Sicuramente quella col Napoli, che è la sua terza gara, sarà un bel banco di prova. Ma lui ha personalità e atteggiamento. Nell'Inter giocano persone che hanno un livello elevatissimo di attenzione e concentrazione e sono il vero punto di forza di questa Inter. Non sappiamo come andrà, ma ci sono di fronte due rivali con un percorso diverso e vediamo se è vero che tanti impegni penalizzano», ha concluso.
(Fonte: Skysport.it)
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