fcinter1908 news interviste Zenga: “Inter, vorrei tornare ma ormai non ci spero più. Il ricordo più bello…”

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Zenga: “Inter, vorrei tornare ma ormai non ci spero più. Il ricordo più bello…”

Walter Zenga, storico portiere dell'Inter, nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, parla ovviamente anche di Inter, tra ricordi e speranze
Marco Macca Redattore 
Zenga: “Inter, vorrei tornare ma ormai non ci spero più. Il ricordo più bello…”- immagine 2

Walter Zenga, storico portiere dell'Inter, nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, parla ovviamente anche di Inter, tra ricordi e speranze. Ecco le sue parole:

Dodici stagioni, tra il 1982 e il 1994. Il momento più bello?

“L’ultima partita, il ritorno della finale di Coppa Uefa contro il Salisburgo. So che andrò via, anche se la dirigenza non mi ha comunicato nulla. Lo so perché Roberto Mancini mi ha detto che Pagliuca lascerà la Samp per passare all’Inter. E so che il nuovo allenatore, Ottavio Bianchi, non mi vuole. San Siro è strapieno, io paro tutto, vinciamo la partita e il trofeo. È l’ultima delle mie 473 presenze nell’Inter. Al giornalista di Canale 5 che mi chiede se è così, se è vero che me andrò, rispondo a caldo con un 'chissenefrega'. Con la Coppa Uefa saldo i miei conti, è l’addio perfetto”.

La parata più bella nell’Inter? 

“Contro il Torino a San Siro, nel settembre del 1983, l’anno di Gigi Radice allenatore nerazzurro. Volo a deviare un tiro di Domenico Caso, con il pallone diretto al sette. E poi gli interventi contro il Salisburgo, lì c’è tutto il mio repertorio”.

L’allenatore dell’Inter con il quale ha legato di più?

“Dovrei dire Giovanni Trapattoni, cinque anni fantastici, con lo scudetto dei record, ma scelgo Osvaldo Bagnoli. Stagione 1992-93, mi fanno fuori dalla Nazionale e l’Inter non gioca le coppe europee. Traduzione: devo allenarmi tutte le settimane ad Appiano, non ci sono più abituato e sono nervoso. Un giorno ho uno scazzo con Bagnoli e lascio il campo. Faccio la doccia e capisco che devo andare dal mister a scusarmi. Busso alla porta del suo stanzino e dall’altra parte sento Bagnoli che dice: 'Dai Walter, entra'. Apro e gli domando: 'Scusi, mister, ma come faceva a sapere che ero io?'. Riposta: 'Walter, tu sei una brava persona e sapevo che saresti venuto a chiedermi scusa. Vai a casa, non ci sono problemi, finisce tutto qui'. Questo episodio mi è rimasto nel cuore e mi ha insegnato tanto”.

Il compagno più forte nei suoi 12 anni di Inter?

“Impossibile rispondere, ne ho avuti troppi. Lo Zio Bergomi e Riccardo Ferri restano i miei super amici, poi tutti i ragazzi dello scudetto dei record: Serena, Alessandro Banchi, Matteoli. In Nazionale ho condiviso tutto con Luca Vialli e porto con me Sinisa Mihajlovic”.